La tragedia ad alta quota risale al 23 luglio 2014, quando l’ATR-72-200 precipitò durante la manovra di atterraggio a Magong.
Il disastro aereo del 23 luglio 2014 coinvolse l’ATR-72-200. Il giorno dell’incidente, il velivolo – marchio di registrazione B-22810 – trasportava a bordo 58 occupanti, di cui 54 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio. Come da programma, il Volo nazionale TransAsia Airways 222 avrebbe dovuto collegare l’aeroporto di Kaohsiung con la stazione di Magong, a Taiwan, conosciuta anche come Repubblica di Cina.
Secondo le ricostruzioni delle indagini, all’origine dell’incidente vi fu una riattaccata fallita, ossia l’interruzione della manovra di atterraggio, con conseguente volo controllato contro il suolo (CFIT – Controlled Flight Into Terrain) ed errore umano all’interno della cabina di pilotaggio. Il bollettino delle vittime fu drammatico: 48 morti e 10 feriti.
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Quel tragico 23 luglio 2014, il volo TransAsia Airways 222 fu affidato all’ATR 72-500 registrato B-22810 con numero di serie 642. L’apparecchio effettuò il primo volo il 14 luglio 2000 e fu consegnato alla compagnia aerea sei giorni dopo. L’aeromobile bimotore era spinto dal Pratt & Whitney Canada PW127 ed era pilotato dal pilota Lee Yi-liang, con ben 22 994 ore di volo all’attivo. Affianco al comandante 60enne vi era l’ufficiale Chiang Kuan-Hsing, 39 anni e con alle spalle 2 392 ore di volo. Il giorno della tragedia le pessime condizioni meteorologiche avevano causato piogge torrenziali e forti raffiche di windshear. La stazione cancellò oltre 200 voli a causa del ciclone tropicale Matmo.
Secondo le ricostruzioni degli ispettori, il disastro fu provocato da una riattaccata fallita da parte del comandante. Quel giorno il Volo TransAsia Airways 222 decollò con un ritardo di circa 1 ora e mezza a causa del maltempo. In verso Magong, nelle Isole Penghu, il comandante chiese alla torre di controllo l’atterraggio di emergenza all’Aeroporto di Magong. Fallito il primo, l’aviatore chiese un secondo tentativo di atterraggio alle ore 19:06, prima di perdere totalmente i contatti con il funzionario del traffico aereo.
L’inchiesta rivelò che il pilota fallì la manovra di atterraggio e perse repentinamente il controllo del volo: l’apparecchio precipitò in picchiata a Magong, all’altezza delle Isole Penghu, a Taiwan. Lo schianto fu violentissimo e provocò un vasto incendio: le fiamme divamparono su due case e ferirono anche 5 persone a terra.
Tra gli occupanti a bordo vi erano 4 membri dell’equipaggio e 54 passeggeri, di cui 4 bambini.
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