Lei si chiama Francesca Riza e il suo calvario è durato anni. La sua è una storia fatta di violenza fisica e psicologica ma anche di sopraffazione. Durante la puntata del 27 maggio di “Amore Criminale”, Veronica Pivetti racconta l’incubo di una giovane donna senza colpa.
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“Sin dall’inizio della nostra storia ci siamo fatti una promessa: qualunque cosa ci fosse successo nella vita tu lui mi sarebbe venuto a prendere e io sarei andata a prenderlo“. Se solo Francesca avesse saputo quello che le sarebbe spettato non avrebbe mai siglato quella promessa d’amore. La sua relazione si è presto trasformata in un incubo senza fine dal quale uscirne è stato doloroso e straziante.
Botte, violenza psicologica e sopraffazione: il calvario di Francesca a “Amore Criminale”
“Come ho fatto a sopportare tutto questo, come ho fatto a vivere nell’ansia perenne, come ho fatto a non volermi più bene?“. Francesca non riesce a trovare una risposta, non riesce a darsi pace.
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La storia d’amore di Francesca Riza e il suo aguzzino è iniziata in una piscina, lì si sono incontrati per la prima volta e si sono piaciuti. All’epoca Francesca aveva 25 anni e lavorava come istruttrice di nuoto. Lui invece faceva l’operaio e aveva all’epoca 29 anni.
“In piscina – racconta Francesca – c’era una leggenda su di lui: secondo i miei colleghi lui era l’uomo più bello del mondo. Quando lo vidi per la prima volta rimasi folgorata“.
Tanto bello quanto pericoloso, quell’uomo trasformerà la vita di Francesca in un incubo senza fine. Ma qual è la vita della giovane e bella insegnante di nuoto prima che incontrasse l’uomo che ha tentato di distruggerla?
Francesca è figlia di una segretaria e di un impiegato, una famiglia normale nella quale trascorre un’infanzia molto serena. “Ho trascorso un’infanzia felice – dice – quella che ogni bimbo dovrebbe avere. Non mi è mancato nulla“.
In realtà lei voleva tutte le attenzioni dei genitori. “Lei voleva farsi notare dice il padre – ed era convinta che noi preferissimo il fratello. Francesca era gelosa del fratello ma è chiaro che lui aveva bisogno di più attenzioni per i problemi che aveva”.
“Questo ha creato in me un bisogno incredibile di attenzioni”, confessa Francesca. Il bisogno della donna si trasforma nella sua grande passione per la recitazione. I suoi amici e parenti la descrivono come una persona decisa, sicura, competitiva.
Così, senza pensarci troppo Francesca intraprende la sua storia con quel bel ragazzo notato in piscina. Era il 4 maggio del 2010 quando uscirono insieme per la prima volta e durante quell’incontro l’uomo svelò a Francesca un po’ del suo passato.
“Mi aveva detto che aveva vissuto un’adolescenza molto particolare – racconta Francesca – che con i suoi molto spesso il rapporto andava male, che non era stato capito e questa fu la prima cosa che mi colpì di lui“.
Con Francesca l’uomo si aprì totalmente fino a raccontarle di essere padre di una bambina. “Ho talmente tanto amore dentro – confessa Francesca – che non so dove mettermelo e quando incontro un uomo così bisognoso d’amore ho voglia di inondarlo“.
Però una volta tornata a casa Francesca ripensò alle parole dell’uomo che le disse: “In questo momento della mia vita non so dove collocarti“. “Lui è stato abbastanza netto – ha confessato Francesca – a un certo punto non riuscirò ad amarti come tu ami me“.
Lui viene descritto come un leader, capace di fare presa sulle persone, un uomo molto sicuro di sé ma molto travagliato. A 24 anni l’uomo per disintossicarsi dall’abuso di stupefacenti trascorse del tempo in una clinica.
Fu proprio lì che conobbe la madre di sua figlia e quando la relazione venne scoperta dal personale sanitario lui venne allontanato dalla struttura. Secondo uno psichiatra l’uomo sviluppò un disturbo bipolare e fu proprio lì che iniziò una commistione di due problemi: il disturbo psichiatrico e il consumo di sostanze.
L’uomo infatti soffre di un disturbo bipolare con prevalenza delle fasi euforiche cioè maniacali rispetto a quelle depressive per il quale a volte è stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio.
Lui era un paziente recalcitrante perché non accettava la sua patologia infatti non appena poteva scappava e sospendeva le cure. Ma del passato dell’uomo Francesca conosceva solo quello che lui le aveva raccontato cioè che aveva una figlia avuta da una precedente relazione e che aveva trascorso un periodo della sua vita in una comunità di recupero per tossicodipendenti.
Francesca ignorava totalmente la sua malattia mentale e anche il fatto che troppo spesso si sottraeva alle cure sanitarie senza nemmeno immaginare che senza quelle cure necessarie l’uomo si sarebbe potuto trasformare in un orco.
Ma la tenacia di Francesca viene premiata e dopo poche settimane l’uomo le confida di essersi innamorato di lei. “Quando mi disse che mi amava ero la persona più felice del mondo“, dice Francesca.
Ben presto il suo sogno d’amore si trasformò in un incubo senza via di uscita fatto di un’inaudita violenza fisica, offese, botte. Francesca racconta di una vacanza e di aver alloggiato in un albergo con l’uomo che la picchiò per tutta la notte.
Dopo ore di percosse e violenza Francesca riuscì a fuggire e trovare riparo alla reception dell’albergo. Quando il personale la vide aveva gli occhi lividi e gonfi e il naso completamente rotto. Forse fu proprio in quel momento che Francesca toccò il fondo.
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