Nei giorni scorsi, la Corte di Cassazione ha accolto la richiesta dei legali di Massimo Bossetti in merito allo stato di conservazione dei reperti sul delitto Yara Gambirasio.
La Corte di Cassazione, accogliendo la richiesta della difesa di Massimo Bossetti, il muratore condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, ha rinviato alla Corte di Assise di Bergamo il giudizio sull’istanza in merito allo stato dei reperti che i legali di Bossetti chiedono di poter analizzare. La difesa del muratore di Mapello sostiene che dall’analisi dei reperti in questione possano emergere elementi importanti per dimostrare l’innocenza del proprio assistito.
Yara Gambirasio, la Cassazione in favore di Massimo Bossetti: nuova udienza sui reperti
Una nuova udienza si terrà davanti la Corte di Assise di Bergamo in merito allo stato di conservazione dei reperti legati al caso Yara Gambirasio, la ragazza di 13anni per il cui omicidio è stato condannato Massimo Bossetti.
A stabilirlo, come riporta la redazione del settimanale Oggi, la Corte di Cassazione che ha rinviato l’istanza sullo stato di conservazione dei reperti alla Corte di Bergamo accogliendo la richiesta dei legali del muratore di Mapello, Claudio Salvagni e Paolo Camporini.
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I legali nei mesi scorsi avevano chiesto l’accesso ai reperti relativi al caso, tra cui vi sarebbero 54 campioni di Dna ed abiti della vittima. Secondo il pool difensivo di Bossetti, attraverso il loro esame potrebbero emergere nuovi elementi che proverebbero l’innocenza del loro assistito. Nel dettaglio, gli avvocati Salvagni e Camporini ritengono che il Dna mitocondriale minoritario, rinvenuto sui vestiti di Yara, apparterrebbe ad un altro soggetto non ad “Ignoto 1”, profilo genetico a cui venne associato Bossetti. Per tale ragione hanno chiesto più volte l’analisi dei campioni e la ripetizione dell’esame del Dna, la “prova regina” che ha portato alla condanna di Bossetti.
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La decisione degli Ermellini è la terza a favore del muratore di Mapello negli ultimi mesi sull’analisi dei campioni, circostanza che fa sperare gli avvocati in un’eventuale richiesta di revisione della sentenza di condanna.