E’ libero l’attentatore di Giovanni Falcone che nel 1992 lo uccise insieme alla sua scorta. Le famiglia sono furiose.
Giovanni Brusca, ex boss di San Giuseppe Jato, fu colui che uccise il 23 maggio 1992 Giovanni Falcone e la sua scorta azionando il telecomando che fece saltare l’autostrada tra Palermo e Capaci. Oltre a Giovanni Falcone e sua moglie Francesca Morvillo, morirono anche gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Giovanni Brusca è diventato collaboratore di giustizia e ha lasciato il carcere di Rebibbia con 45 giorni di anticipo dalla scadenza della condanna. Dovrà essere sottoposto a controlli e protezione e avrà quattro anni di libertà vigilata, così come deciso dalla Corte d’Appello di Milano.
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Le reazioni alla scarcerazione
«Sono indignata, sono veramente indignata. Lo Stato ci rema contro. Noi dopo 29 anni non conosciamo ancora la verità sulle stragi e Giovanni Brusca, l’uomo che ha distrutto la mia famiglia, è libero. Sa qual è la verità? Che questo Stato ci rema contro. Io adesso cosa racconterò al mio nipotino? Che l’uomo che ha ucciso il nonno gira liberamente?…», ha sentenziato in un’intervista all’Adkronos, Tina Montinaro, la vedova di Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone.
Per poi aggiungere: «Dovrebbe indignarsi tutta l’Italia e non solo io che ho perso mio marito Ma non succede. Queste persone vengono solo a commemorare il 23 maggio Falcone e si ricordano di ‘Giovanni e Paolo’. Ma non si indigna nessuno».
Anche Giuseppe Costanza, l’autista di Giovanni Falcone, scampato alla strage, ha voluto commentare questa scarcerazione sempre all’Adkronos:
«È una notizia che sicuramente non mi fa piacere. È un’offesa per le persone che sono morte in quella strage. Secondo me dovevano buttare via le chiavi».
E aggiunge: «Che Paese è il nostro? Chi si macchia di stragi del genere per me non deve più uscire dalla galera».
La sorella di Giovanni Falcone, Maria, seppur addolorata è meno dura con la sentenza:
«Umanamente è una notizia che mi addolora, ma questa è la legge, una legge che peraltro ha voluto mio fratello e quindi va rispettata. Mi auguro solo che magistratura e le forze dell’ordine vigilino con estrema attenzione in modo da scongiurare il pericolo che torni a delinquere, visto che stiamo parlando di un soggetto che ha avuto un percorso di collaborazione con la giustizia assai tortuoso. Ogni altro commento mi pare del tutto inopportuno».
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Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, non riesce a rimanere impassibile di fronte tale decisione e commenta così la notizia della libertà di Giovanni Brusca, dopo aver scontato la sua pena di 25 anni.
«Autore della strage di Capaci, assassino fra gli altri del piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto nell’acido perché figlio di un pentito. Dopo 25 anni di carcere, il boss mafioso Giovanni Brusca torna libero. Non è questa la ‘giustizia’ che gli Italiani si meritano».