Nuova svolta nel caso di Saman Abbas, il fratello 16enne della giovane avrebbe fornito la ricostruzione della vicenda che avvalora l’ipotesi dell’omicidio.
Saman Abbas sarebbe stata uccisa dallo zio per essersi sottratta ad un matrimonio combinato in Pakistan, suo paese d’origine. Questa la tragica ipotesi della Procura, avvalorata dalle dichiarazioni del fratello 16enne della ragazza. Il giovane avrebbe rivelato agli inquirenti dettagli sul caso che smonterebbero le dichiarazioni del padre rilasciate a Il Resto del Carlino, secondo cui la figlia sarebbe viva e si troverebbe in Belgio.
Saman Abbas è scomparsa da oltre un mese. La ragazza di origine pakistana, sottrattasi ad un matrimonio combinato, dopo essere stata ospite di una struttura avrebbe fatto rientro a casa e da quel momento si sarebbero perse le sue tracce.
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Le indagini degli inquirenti hanno sin da subito battuto la pista dell’omicidio ad opera di alcuni parenti – tra cui i genitori-. Ipotesi avvalorata da alcuni video ripresi da telecamere di sorveglianza che mostravano congiunti della ragazza, la sera del 29 aprile scorso, aggirarsi nei pressi dei campi della casa dove la famiglia di Saman viveva e lavorava, con in mano secchi, pale ed altri attrezzi insoliti.
Una piccola speranza si era riaccesa quando il padre della 18enne avrebbe contattato la redazione de Il Resto del Carlino per riferire che la figlia era viva e si trovava in Belgio. Una circostanza che non avrebbe trovato alcun riscontro. Nel frattempo un cugino di Saman è stato arrestato in Francia mentre cercava di raggiungere altri parenti in Spagna.
La ragazza, quindi, per la Procura sarebbe stata uccisa. A confermare tale timore proprio il fratello 16enne della giovane scomparsa ora ospite di un centro protetto di Bologna. Stando a quanto riferisce la Repubblica il ragazzo avrebbe confermato anche il movente: il rifiuto della sorella al matrimonio combinato.
Il Pubblico Ministero titolare dell’indagine ritiene che Saman sia stata consegnata dai suoi genitori allo zio il quale l’avrebbe poi uccisa. I coniugi, quindi, sarebbero responsabili in concorso della sua morte. Un omicidio alla cui base vi sarebbe stato il rifiuto della 18enne di rimpatriare e sposare un cugino.
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I fatti si sarebbero svolti nella notte a cavallo tra il 30 aprile e l’1 maggio. Le sarebbe stato detto di andare dallo zio che l’aspettava alla fine della via parallela alla provinciale. Proprio lì, con ogni probabilità, potrebbe essere stata uccisa. Il corpo, poi, sarebbe stato occultato.
Tra le prove a sostegno anche un video in cui si vede Saman uscire di casa con la madre ed il padre e poi non fare più ritorno. A rientrare solo i due coniugi.
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