Disastri aerei, volo Aeroflot-Nord 821: 88 vittime, 0 superstiti

La tragedia ad alta quota risale al 14 settembre 2008, quando il Boeing 737-505 precipitò nei pressi dell’aeroporto di Perm’.

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Aeroporto (Getty Images)

Il disastro aereo dell’Aeroflot-Nord 821 (SU821) coinvolse la rotta nazionale che avrebbe dovuto collegare Mosca e Perm’, Russia. La linea appartenente alla più grande compagnia aerea russa è stata effettuata il 14 settembre 2008. Il percorso fu affidato al Boeing 737-500 con marchio registrazione VP-BKO e MSN 25792. Quel giorno, l’apparecchio trasportava 88 occupanti, di cui 82 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio.

All’origine dell’incidente vi fu un errore umano all’interno della cabina di pilotaggio, una mancata osservanza che si rivelò fatale per tutte le persone a bordo. La perdita di consapevolezza situazionale nel cockpit provocata dall’inesperienza dei due piloti, provocò l’ineluttabile schianto del velivolo. L’impatto fu localizzato nei pressi dell’aeroporto di destinazione. In seguito alla tragedia, la compagnia Aeroflot-Nord fu ribattezzata prima in Nordavia e infine in Smartavia.

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L’incidente: le dinamiche e il fattore contribuente

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Aereo (Getty Images)

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Come da programma, il 14 settembre 2008, il Boeing 737-505 abbandonò l’aeroporto di Mosca-Šeremet’evo in direzione della stazione di Perm’. Secondo quanto riportano le indagini effettuate dall’Interstate Aviation Committee, l’aereo si schiantò contro una linea ferroviaria ubicata a sudovest di Perm’ alle 5:10 locali. Inoltre, il funzionario adibito al controllo del traffico aereo riferì durante un’intervista che l’equipaggio aveva riscontrato diverse difficoltà durante il volo e non fu in grado di seguire i consigli dettati dalla torre di controllo. I dati prelevati annunciarono il verdetto: a seguito del go-around (“riattaccata”, ossia l’opzione di interruzione della manovra di atterraggio che consente all’aeromobile di recuperare quota prima di toccare definitivamente il suolo) l’aereo si diresse ad est invece che ad ovest.

Le comunicazioni radio si persero alle ore 5:10 a quota 1100 metri, durante la manovra di atterraggio; pochi minuti prima dello schianto e del conseguente incendio. Il relitto è stato rinvenuto distrutto e in fiamme in prossimità di un’area non lontana dalla città di Perm’. La compagnia Aeroflot-Nord ha asserito che a bordo vi erano “82 passeggeri, compresi 7 bambini, e 6 membri dell’equipaggio […] Nell’impatto persero la vita tutti gli occupanti a bordo.“ L’esito finale dell’inchiesta individuò il fattore contribuente all’incidente nell’errore umano da parte dei piloti. Dopo la virata di base e disinserzione della modalità del pilota automatico, l’apparecchio rollò di 360° e impattò violentemente a terra.

Considerati tra i migliori comandanti della compagnia, l’aviatore Rodion Medvedev e il primo ufficiale Rustam Allaberdim rivelarono di non aver dimestichezza con l’utilizzo dell’orizzonte artificiale di fabbricazione occidentale installato sul Boeing.

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Interno aereo (Getty Images)

Ulteriori fattori furono l’abuso di alcol da parte dei membri dell’equipaggio, l’assenza di un adeguato riposo e mancato addestramento in crew resource management (CRM).

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