Scomparsi | Sergio Isidori, 5 anni: dalle testimonianze alle richieste di riscatto

Sergio Isidori aveva 5 anni quando è scomparso da Villa Potenza (Macerata) nel 1979: numerose le chiamate anonime alla famiglia per una richiesta di riscatto.

Sergio Isidori
Sergio Isidori (screenshot Chi l’ha visto?)

Aveva solo 5 anni il piccolo Sergio Isidori quando scomparve il 23 aprile 1979, da Villa Potenza, piccolo comune in provincia di Macerata. La sua era una famiglia modesta ed unita. Il padre Eraldo era un elettrauto ed aveva l’officina proprio sotto casa. Sua madre Silvia, una donna amorevole. L’anno della scomparsa, quest’ultima era incinta di Giorgia, quella che avrebbe dovuto essere la sorellina minore di Sergio. Ed infine, c’era Giammaria, il primogenito, di otto anni.

Era un giorno qualunque per la famiglia Isidori quel 23 aprile, che però si concluse nella più grande delle tragedie.

Sergio Isidori scomparso da Villa Potenza (Macerata) il 23 aprile del 1979

Un giorno come tanti altri, per la famiglia Isidori, il 23 aprile del 1979. Come tutte le mattine la signora Silvia accompagnò Sergio all’asilo. A confermare tale circostanza un vicino che, dopo la scomparsa, venne ascoltato dagli inquirenti.

Sergio Isidori
Sergio Isidori (screenshot Chi l’ha visto?)

L’uomo disse di aver visto madre e figlio ed anche di aver parlato con loro, notando che il piccolo indossava un cappello.

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Terminata la scuola, Silvia riportò Sergio a casa. Nel primo pomeriggio, il bambino le chiese di poter andare a giocare con i propri amici dopo la merenda. La madre acconsentì: era un qualcosa che il figlio faceva praticamente sempre. Il bimbo, uscendo di casa, disse che sarebbe andato dal fratello Giammaria, il quale era andato in cortile una mezz’oretta prima. Lui rimase con gli amici fino alle 17 e poi fece rientro a casa. Fu in quel momento che Silvia, non vedendo rientrare anche Sergio fece scattare l’allarme.

Villa Potenza era un centro molto tranquillo, all’interno del quale non vi era molto traffico o andirivieni di persone. Quel giorno, però, si celebravano i funerali del parroco del Paese e l’affluenza in strada fu straordinaria. La Chiesa dove aveva officiato il parroco era sovraffollata tanto che alcune persone stazionarono fino all’esterno.

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Proprio nelle ore delle esequie, il piccolo si sarebbe dovuto trovare nel cortile di casa a giocare, dove peraltro si trovava l’officina del padre. Purtroppo, però, sempre quel giorno l’uomo era fuori per lavoro e la sua attività era chiusa. Silvia iniziò disperatamente a cercare il figlio e, una volta rientrato a casa il marito, lo rese edotto del dramma.

Il benzinaio, che possedeva una stazione attigua a casa Isidori, disse di non aver visto il bambino quel pomeriggio. Stessa cosa dissero i parenti del piccolo, come lo zio il quale confermò di non aver visto il nipotino, ma solo altri bambini.

Silvia Isidori disse che il pomeriggio del 23 aprile sentì frastuono provenire dalla strada ed affacciatasi alla finestra si accorse che stava passando il corteo funebre del parroco. In quel frangente notò anche che la cerimonia si era fermata proprio sotto la sua abitazione. Non notò i figli, ma la circostanza non la allarmò, poiché era convinta si trovassero sul retro.

Come anticipato, solo quando il figlio maggiore rincasò senza Sergio temette il peggio per il piccolo. Giammaria riferì a sua madre che suo fratello non lo aveva mai raggiunto.

Le ricerche si concentrarono subito sul canale che scorreva vicino l’abitazione. Il timore che il bambino potesse essere caduto nel corso d’acqua ed essere annegato si fece sempre più insistente. Prosciugato il rivolo, però, di Sergio nessuna traccia.

Seguirono da parte degli inquirenti indagini approfondite, nel corso delle quali venne ascoltato un camionista che era solito sostare davanti l’officina del padre del bambino. L’uomo riferì che quel pomeriggio aveva parcheggiato per un paio d’ore il mezzo pesante davanti l’attività di Eraldo e che aveva visto Sergio giocare con altri bambini, ma che Giammaria non c’era. Quando ripartì il piccolo si trovava proprio davanti al suo camion. Potrebbe essere stato questo il motivo per cui nessuno vide il bambino: era coperto dall’imponente mezzo.

Un amichetto del piccolo scomparso, però, fece una rivelazione inquietante: “Sergio era fermo davanti al piazzale dell’officina del padre, ma dopo qualche minuto, mentre arrivava il corteo, era di spalle e camminava verso la salita insieme ad una persona più alta di lui“. Si sarebbe trattato sempre di un bambino, ma più grande di Isidori che portava un cappellino in testa. Anche una donna avrebbe confermato tale versione.

Il 24 aprile, poi, una chiamata fatta ad una signora di Villa Potenza mise in allarme l’intera comunità. La donna venne raggiunta da una telefonata in cui le si chiedevano 50 milioni di lire per liberare Sergio. Ma perché non chiamare la famiglia? Forse l’intenzione era quella, ma il numero telefonico della signora contattata era simile a quello di casa Isidori, cambiava soltanto un numero.

Negli anni la coppia di genitori tentò il tutto per tutto, addirittura contattando dei malavitosi: purtroppo non ebbero alcun riscontro. Nel corso del tempo ricevettero altre telefonate in cui veniva chiesto del denaro per la liberazione del piccolo. Per tali fatti vennero indagate e rinviate giudizio alcune persone per estorsione. Tra queste una cartomante e suo figlio.

Del caso si occupò ad anni di distanza la redazione di “Chi l’ha visto?” e, proprio dopo una puntata, uno spettatore si mise in contatto con la trasmissione scrivendo alcune cose che aveva appreso e delle sue considerazioni. Secondo l’uomo, la testimonianza dell’amico di Sergio venne analizzata con poca attenzione. Si parlava di una persona bassa di statura e quindi subito si pensò ad un ragazzino, ma mai ad un adulto. Eppure fece notare che tra i condannati per estorsione c’era un uomo – vicino alla cartomante- che possedeva quelle caratteristiche essendo affetto da nanismo. Un altro uomo aggiunse di aver visto la donna ed il marito allontanarsi in auto con un “fagotto” il quale ben poteva essere Sergio. Tali racconti riaprirono uno spiraglio nelle indagini.

Eppure la procura richiese l’archiviazione non essendo emerso nessun altro elemento utile. Una richiesta a cui la famiglia Isidori si è opposta ottenendo l’accoglimento da parte del Giudice.

Tribunale
(Getty Images)

Purtroppo di Sergio Isidori non si è più avuta alcuna notizia. Il piccolo sarebbe svanito nel nulla. Nonostante gli anni trascorsi la famiglia non si è mai arresa e cerca ancora la sua verità.

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