Lo schianto mortale risale al 30 luglio 1998, quando il Beechcraft 1900D e il Cessna 177RG si scontrarono e precipitarono in mare.
Tra i disastri aerei riportati dall’archivio dell’aviazione vi è la collisione della baia di Quiberon, in Francia, dall’omonimo luogo dell’incidente. Lo schianto mortale del lontano 30 luglio 1998 coinvolse i velivoli Beechcraft 1900D e Cessna 177RG. Al primo – numero di registrazione F-GAJE appartenente alla Proteus Airlines – fu affidato il volo nazionale che collegava l’aeroporto di Lione Saint Exupéry, Lione, con la stazione di Lorient South Brittany. Il velivolo partì con 14 occupanti, suddivisi in 12 passeggeri e 2 membri dell’equipaggio. Nel secondo aeromobile – marche F-GSJM di operatore privato, l’aviatore, l’unico occupante a bordo, decollò dall’aerodromo di Vannes verso Quiberon. All’origine dell’incidente vi fu un errore umano da parte dei comandanti.
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Come da programma, il volo nazionale 706 abbandonò l’aeroporto di Lione-Saint-Exupéry alle ore locali 12:21, in direzione della stazione di Lorient. I problemi iniziarono un’ora dopo circa, con la richiesta di deviazione verso ovest, fino alla baia di Quiberon. Secondo le ricostruzioni della commissione d’indagine, il motivo del cambio di rotta risiedeva nella possibilità di dare ai passeggeri e all’equipaggio una visione completa della SS Norway, il più lungo transatlantico della Francia.
L’ipotesi degli ispettori fu confermata dalle successive analisi del registratore vocale della cabina di pilotaggio del 1900D: un passeggero aveva allarmato il cockpit sulla presenza del transatlantico, suggerendo un passaggio più vicino all’imbarcazione. Lo scontro tra i due velivoli avvenne alle 13:58; mentre il Proteus Airlines stava girando a 360° sopra la nave e il Cessna iniziava a scendere sensibilmente di quota. L’impatto fu violentissimo ed entrambi gli apparecchi precipitarono in acqua, provocando la morte dell’unico occupante del Cessna e di tutti i 14 a bordo del Beechcraft. Nessun sopravvissuto.
Le indagini rivelarono alcuni fattori contribuenti alla tragedia. Tra questi vi fu la mancata accensione del dispositivo di telecomunicazione transponder del Cessna, la cui disattivazione non permise alla torre di controllo di rilevare la sua presenza e di segnalarla alla cabina di pilotaggio del Beechcraft.
Un altro fattore fu individuato nell’ergonomia del Beechcraft durante la virata di 360° a sinistra: la manovra non consentì un monitoraggio accurato durante l’avvicinamento dei due aeromobili, con conseguente collocazione del Cessna nel punto cieco del Beechcraft.
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