Un uomo di 39 anni, a Palermo, è morto in ospedale mentre attendeva di essere sottoposto ad un intervento chirurgico: disposta l’autopsia.
Sarebbe morto nell’attesa di essere sottoposto ad un intervento chirurgico Fabio Catelli -39 anni-, un evento a cui la famiglia fa ancora stento a credere e per cui ha presentato denuncia. La Procura ha aperto le indagini e disposto che sulla salma venga eseguito l’esame autoptico.
“Non riusciamo a darci pace. Mio fratello è morto in attesa di un intervento in una clinica dopo che si era recato all’ospedale Civico di Palermo”.
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Queste le parole, riportate da La Sicilia, di Daniele Castelli, fratello di Fabio, l’uomo di 39 anni morto per cause che verranno accertate all’esito dell’esame autoptico disposto dalla Procura dopo che la famiglia ha deciso di presentare denuncia. Una morte assurda, ha proseguito Daniele, sulla quale bisognerà accertare ogni eventuale responsabilità.
Fabio Castelli sarebbe morto attendendo di essere sottoposto ad un intervento per un’ernia ombelicale. Nella giornata di ieri, suo fratello Daniele è stato contattato con urgenza dalla clinica Triolo Zancla del capoluogo siciliano, riporta la redazione de La Sicilia, dove Fabio era ricoverato proprio in attesa della sua operazione programmata da tempo. Dall’altro capo del telefono gli hanno comunicato, però, che il congiunto era deceduto poco prima di far ingresso in sala operatoria. Gli infermieri lo avrebbero, infatti, rinvenuto privo di vita all’interno della sua stanza.
Il fratello Daniele sul punto afferma di non riuscire a capacitarsi. Ha accompagnato lui il fratello alla Triolo Zancla domenica, ed i medici gli avevano riferito che non aveva alcun problema e che il giorno seguente lo avrebbero operato. Non è possibile, a suo dire, che sia morto così improvvisamente. Secondo la famiglia qualcosa non quadrerebbe ed è per tale ragione che, incaricato l’avvocato Angela Giaisi, hanno deciso di sporgere denuncia. Un atto al quale è seguita la decisione da parte delle autorità di disporre l’esame autoptico che si terrà oggi presso l’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo.
Dal nosocomio Civico di Palermo, giunge una nota, riporta La Sicilia. La struttura ha affermato che Fabio Castelli sarebbe giunto presso di loro il 15 maggio. In quell’occasione venne visitato e sottoposto ad una riduzione dell’ernia. Il suo era un quadro stabile ed i parametri nella norma. Siccome appresero che l’uomo aveva già un intervento in programma presso la Clinica lo avevano dimesso. Non vi erano elementi, chiosa il Civico di Palermo, che potevano condurre anche solo a pensare un simile evento tragico.
Provati i medici della Triolo Zancla. Anche tale struttura si è espressa sull’accaduto: “Davvero non riusciamo a comprendere cosa sia potuto succedere. Siamo molto vicini alla famiglia e comprendiamo il loro dolore – afferma la direzione stando a quanto riporta La Sicilia – Soltanto l’autopsia potrà chiarire le cause della morte”.
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La struttura ha poi chiosato affermando che i primi a voler sapere cosa sia accaduto sono loro tanto da aver avanzato proprio la clinica la richiesta di autopsia, a cui è seguito poi l’ordine della Procura considerata la denuncia sporta dai familiari.
Per la dirigenza della clinica Triolo Zancla di certo Fabio Castelli non è morto per un’ernia ombelicale perché non si tratta di certo di una patologia letale.
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