Secondo quanto riportano gli inquirenti, un accusato era in possesso di numerose armi da fuoco e di una copia del Mein Kampf.
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Due uomini sono stati arrestati 8 giugno in seguito dello schiaffo a Emmanuel Macron durante il suo tour nel dipartimento della Drôme, nella regione Alvernia-Rodano-Alpi. L’evento è successo nel corso della seconda tappa del “tour de France dei territori“, quando il Presidente francese si è avvicinato alla folla per salutare i sostenitori. L’aggressione ha scioccato l’intero territorio dell’Esagono. Sia il colpevole dello schiaffo, Damien, sia l’amico che l’accompagnava, Arthur, il quale stava filmando la scena, sono stati presi in custodia dalla gendarmeria. Le autorità locali hanno annunciato la prosecuzione delle indagini per comprendere l’origine del gesto. A seguire i dettagli riportati nelle fonti ufficiali.
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Il Presidente Macron: “Se diventa violenza, la stupidità è inaccettabile”
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La polizia locale ha dato avvio all’attività di perquisizione all’interno delle abitazioni dei due uomini arrestati: l’autore dello schiaffo, Damine, e l’amico. Nella casa di Artur gli ispettori hanno riferito ai media di aver ritrovato diverse armi da fuoco e una copia del Mein Kampf. I media locali precisano tuttavia che i volti dei due accusati non sono noti ai servizi d’Intelligence. Secondo i primi elementi, entrambi sarebbero dei grandi appassionati del Medioevo, nonché adepti delle battaglie con spade medievali.
Secondo le stime del sondaggio CSA presentato questo mercoledì (9 giugno), la maggior parte dei francesi si dichiara solidale con il Presidente della Repubblica francese- 6 intervistati su 10 (circa il 60%). Al contrario, l’11% delle 1.000 persone intervistate – appartenenti al campione rappresentativo della popolazione francese (dai 18 anni in su) – si dichiara soddisfatto del gesto; mentre il 29% resta indifferente. Il sentimento di indignazione con riferimento all’aggressione di martedì si estende soprattutto tra gli anziani (a partire dai 65 anni); mentre tra i più giovani (18-24 anni) domina l’indifferenza (49% contro il 37% che si dice indignato).
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Il Presidente francese ha affermato ai media la sua disponibilità al confronto, seppur sottolineando che la stupidità diventa intollerabile se concretizzata in violenza.
Fonte Le Monde