Cambiano le cose oggi per altre 6 regioni italiane che passano ufficialmente in zona bianca
Da oggi le regioni in fascia bianca sono 13. I dati registrati, relativi all’andamento epidemiologico e confermati dall’Iss lo scorso venerdì, hanno dunque comportato una svolta per altre sei regioni che si sono aggiunte a Sardegna, Molise, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Veneto e Umbria.
Le misure anti Covid 19 nelle zone a fascia bianca si fanno, dunque, meno restrittive e comincia ad assaporarsi un po’ ovunque un ritorno alla normalità. Le conferme dei dati in calo in fatto di positività e ricoveri sono sempre più rassicuranti, così come quelle sul calo delle vittime. Complice anche la campagna vaccinale che, nonostante tutto, prosegue senza sosta.
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Pandemia: cosa cambia da oggi nelle regioni a zona bianca
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I dati confermati lo scorso venerdì hanno decretato il tanto atteso cambio di colore per ben sei regioni: Piemonte, Emilia Romagna, Puglia, provincia autonoma di Trento, Lazio e Lombardia si sono così aggiunte all’elenco delle regioni a fascia bianca.
Tra i cambiamenti più significativi e attesi, soprattutto dai locali notturni e dai giovani, quello della fine del coprifuoco: non ci saranno, infatti, più limiti di orario per circolare liberamente anche di notte. Questo però non significa abbandonare le “buone” abitudini e mascherina, distanziamento ed igiene continueranno a far compagnia agli italiani ancora per qualche tempo.
Con la fascia bianca cambiano le regole anche per numerose attività: bar e ristoranti potranno, finalmente, aprire senza alcuna limitazione in termini di orario; anche il divertimento, specie per i più piccoli, sarà garantito con l’apertura di parchi giochi e lunapark. Consentite inoltre le attività sportive, sia all’aperto che al chiuso, così come frequentare spa e centri benessere. Si resta in attesa del 21 giugno, quando il coprifuoco decadrà comunque in tutte le regioni, anche in zona gialla.
Per quella data dovrebbero passare in zona bianca anche Basilicata, Campania, Marche, Toscana, Sicilia, Calabria e provincia autonoma di Bolzano. La Val d’Aosta, invece, dovrà aspettare il 28.