Salvatore Esposito, presto l’ultima stagione di “Gomorra”. L’attore rivela inaspettati retroscena sulla sua infanzia complicata
Presto uscirà la quinta stagione di “Gomorra” e chiuderà il cerchio delle vicende che hanno coinvolto i protagonisti dell’amatissima serie tv ispirata al best-seller di Roberto Saviano.
Tra i fortissimi personaggi che ci hanno tenuti incollati allo schermo col fiato sospeso, spicca sicuramente la figura di “Gennaro Savastano“, interpretato da Salvatore Esposito, che definisce l’ultima tappa come la più avvincente di tutte.
L’attore ha ottenuto fama mondiale attraverso il ruolo interpretato, merito del suo talento e di un approfondito studio, per l’ineccepibile professionalità che ci riserva altri importanti progetti.
Ma le innegabili doti di recitazione non sono l’unico aspetto che influisce nel restituire al massimo la personalità del camorrista in tutta la sua evoluzione, come svelato nell’intima intervista rilasciata al Corriere della Sera, che apre una finestra sul suo passato difficile.
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Salvatore Esposito: “Intorno a noi avveniva di tutto”
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In attesa dell’uscita della quinta stagione di “Gomorra“, Salvatore Esposito ha rilasciato un’intima intervista al Corriere della Sera, svelando alcuni importanti e imprevedibili retroscena sul suo passato.
Cresciuto a Mugnano di Napoli e figlio di un barbiere, ha sperimentato l’ambiente delle periferie sulla pelle, trascorrendo le giornate nei vicoli e nei cortiletti del comune in prossimità del capoluogo campano. Un luogo difficile, per altri fonte di tentazioni ed insidie, come raccontato in un agghiacciante episodio, simile ai tanti presenti nella serie tv.
L’attore fu testimone di una sparatoria dove qualcuno perse la vita, in un incontro ravvicinato con la criminalità: “Scappammo e per un po’ non ci facemmo vedere. Poi tornammo e fummo avvicinati da un ragazzo un poco più grande che ci disse: se volete, vi proteggo io. Eravamo piccoli“.
Una proposta pericolosa che in condizione di disagio viene considerata come una possibilità: “Io risposi d’istinto no. Così anche alcuni miei amici, mentre altri accettarono quella protezione. Non li ho più visti, so che alcuni non ci sono più. Quando qualcuno dice che una scelta tra il bene e il male c’è sempre, forse non ha mai vissuto in certe periferie“.
La salvezza dell’attore fu proprio la famiglia che lo ha sempre sostenuto, invitandolo a non circoscrivere la visione sul futuro all’interno di quel complicato contesto.