Un bimbo di 2 anni si è spento all’ospedale Sant’Orsola di Bologna meno di una settimana fa. I genitori denunciano: il sospetto è che avrebbe potuto salvarsi
Si chiamava Diego Georgiev il piccolo di non ancora 2 anni (li avrebbe compiuti il prossimo 24 luglio) che si è spento all‘Ospedale Sant’Orsola di Bologna. I suoi genitori, Angel e Vania, di origine bulgara ma da sempre residenti in Italia (nel paese di Gambettola – FC), straziati dal dolore per la loro perdita, chiedono la verità sul decesso del figlio.
Il bimbo si è spento meno di una settimana fa, lo scorso 18 giugno. La famiglia, assistita dallo Studio legale 3A-Valore Spa, chiede chiarezza e il 21 giugno ha esposto denuncia; sono da accertare le cause effettive del decesso, per questo è stato chiesto alla procura di nominare un consulente tecnico e avviare un’autopsia per approfondire il caso e far venire alla luce eventuali responsabilità del personale sanitario.
Il piccolo Diego Georgiev non aveva mai sofferto di patologie particolari, come asserito dai suoi genitori. Ha iniziato a star male lo scorso lunedì 14 giugno quando gli è salita la febbre, fatto apparso come un disagio momentaneo. Infatti, il giorno dopo sembrava in ripresa ma la situazione è precipitata il mercoledì seguente. Prima la corsa dal pediatra, poi il ricovero presso l’Ospedale Bufalini di Cesena. Il bambino continuava a star male con crisi di vomito che hanno reso necessario un reintegro di liquidi attravero delle flebo.
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Giovedì 17 la temperatura è salita a 39° e i genitori sono stati informati di un problema cardiaco del bimbo di 2 anni e della necessità di un trasferimento presso l’Ospedale Sant’Orsola di Bologna che avrebbe dovuto avvenire alle 7 del mattino del giorno seguente. In realtà non è stato attuato fino alle 11.30.
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Qui sta il nodo della questione. Diego avrebbe dovuto essere sottoposto a intervento al cuore ma non è mai arrivato alla sala operatoria, si è spento alle 9.30. Se fosse stato trasferito con più celerità al Sant’Orsola si sarebbe salvato?
É su questo che la procura dovrà indagare. Nel frattempo L’Ausl Romagna ha già avviato un’indagine interna come prassi in occasione così delicate e tragiche.
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