La tragedia ad alta quota risale al 29 ottobre 2018, quando il Boeing 737 Max 8 precipitò in mare poco dopo il decollo.
Il disastro aereo del 29 ottobre 2018 riporta il nome di Lion Air 610. Il volo di linea a basso costo fu affidato al Boeing 737 Max 8. Il velivolo, marchio di registrazione PK-LQP e numero di serie 43000, era programmato per collegare l’aeroporto Internazionale di Giacarta-Soekarno-Hatta con quello di Depati Amir di Pangkal Pinang. Come da programma, il velivolo a fusoliera stretta abbandonò la stazione di partenza alle ore 6:20 locali con a bordo 189 occupanti, suddivisi in 181 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio. Quel giorno, l’apparecchio non riuscì mai a toccare suolo dell’aeroporto di destinazione. Il 29 ottobre 2018, il Boeing precipitò nel mar di Giava, a Giacarta. Il bollettino delle vittime fu drammatico: nello schianto persero la vitta tutti i 189 occupanti. Tra i morti si contano 3 bambini, di cui 2 neonati, e 7 membri dell’equipaggio.
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Il velivolo turboventola bimotore coinvolto nel Volo JT601 era capitanato dall’aviatore Bhavye Suneja, 31enne di origine indiana in servizio da oltre 7 anni con 6 028 ore di volo, di cui 5 176 sui Boeing 737. All’interno della cabina di pilotaggio vi era anche il 41enne copilota indonesiano Harvino, con le sue rispettive 5 174 ore di volo, di cui 4 286 sui Boeing 737. Di nazionalità indonesiana erano anche i restanti sei membri dell’equipaggio, gli assistenti di volo. Un posto della fusoliera era occupato dall’ex ciclista italiano Andrea Manfredi. Quel giorno, il velivolo decollò da Giacarta alle ore 06:20 locali, in direzione dell’aeroporto Depati Amir di Pangkal Pinang. Secondo quanto analizzato dai recorder, la manovra partì in direzione ovest; in seguito fu virata verso nord-est e mantenuta fino allo schianto fatale nel Mar di Giava, in un punto profondo 35 metri, al largo di Giacarta. Le comunicazioni tra l’aviatore e la torre di controllo (ATC) si interruppe bruscamente alle ore 06:33.
La commissione d’indagine appurò la causa dell’incidente in una combinazione di fattori, quali un difetto di progettazione del MCAS, l’errore umano all’interno del cockpit e l’inadeguata manutenzione della struttura.
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