La vaccinazione anti Covid-19 dei bambini resta un argomento di discussione: sul punto si è espresso Jörg Dötsch, presidente dei pediatri tedeschi.
La vaccinazione dei bambini è un argomento che continua a tenere banco. Rappresentando un’importante fetta di popolazione, numerosi esponenti della comunità scientifica ritengono necessaria la loro immunizzazione per poter conseguire la cosiddetta immunità di gregge.
Ad oggi, la questione è dunque dibattuta. In Europa, avventori della vaccinazione dei più piccoli sono stati Gran Bretagna, Italia e Germania. E proprio il presidente dei pediatri di quest’ultima si è espresso sul punto, rilasciando alcune dichiarazioni esclusive alla redazione de Il Fatto Quotidiano.
Vaccinare i bambini, si o no? È questo il dilemma che numerosi Paesi si sono posti. A fare chiarezza è intervenuto il professor Jörg Dötsch, presidente pediatri in Germania.
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La redazione de Il Fatto Quotidiano gli ha posto numerose domande alle quali ha risposto dirimendo alcuni dubbi e spiegando quale sia la strategia adottata nel suo Paese.
Jörg Dötsch ha commentato quelli che sono stati gli studi del Koch institute dal quale sarebbe emerso che la somministrazione del vaccino ai soggetti under 17 sarebbe sconsigliata e che di contro, raccomandata sarebbe per i piccoli con patologie pregresse. Per il professore la decisione di vaccinare i ragazzi appartenenti alla prima categoria dovrebbe essere assunta nella massima libertà. Non vi sono obblighi né consigli.
Ed il professore personalmente considera tale approccio il più logico. In primis perché si tiene conto della quasi azzerata gravità della manifestazione della malattia nei più piccoli. E poi, in quanto, ad oggi non si conoscono gli effetti a lungo termine che potrebbe avere questa vaccinazione su larga scala.
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Non sono mancate considerazioni in merito alla variante Delta ed alla possibilità che possa aggredire anche soggetti vaccinati. Il professore a Il Fatto Quotidiano, ha riferito che più “un virus è contagioso, più è difficile in linea di principio raggiungere l’immunità di gregge”. Tale circostanza spiegherebbe perché per raggiungere l’immunità di gregge sul morbillo bisognerebbe raggiungere il 95% della copertura.
Per i più piccoli, però, precisa Jörg Dötsch quello dell’immunità di gregge non dovrebbe essere il motivo per il quale andrebbero vaccinati. I bambini come anche gli adolescenti non devono essere “costretti a proteggere gli adulti” da una malattia che in loro non ha tutti questi gravi effetti.
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