Raffaella Carrà regina della trasgressione: la showgirl, deceduta nella giornata di ieri, è stata una vera e propria icona culturale, come dimostrano i testi delle sue canzoni
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Una showgirl a tutto tondo, che oltre ad incantare con i suoi fantastici balletti e con le performances che i telespettatori difficilmente dimenticheranno – tra cui l’indimenticabile “Tuca Tuca” -, Raffaella Carrà è stata anche una vera e propria icona culturale per molte generazioni. Con il suo modo di fare disinibito e noncurante del giudizio altrui, la cantante è divenuta il simbolo della libertà e della trasgressione. In alcune sue canzoni, la modernità e l’inattualità della showgirl erano senz’altro emerse prepotentemente. Scopri tutti i singoli che rappresentano un vero e proprio inno alla vita e all’autodeterminazione.
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Raffaella Carrà regina della trasgressione: parlano le sue canzoni
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E’ stata innalzata al livello di icona culturale fin da quando, nel lontano 1969, si era mostrata in prima serata con l’ombelico scoperto, al fianco dell’indimenticabile Corrado. Raffaella Carrà, simbolo di indipendenza e libertà per moltissime donne, ha rotto gli schemi anche tramite i testi delle canzoni da lei interpretate, molte delle quali rappresentano tuttora delle colonne portanti della musica. In “A far l’amore comincia tu“, la showgirl ha descritto una donna famelica e sensuale, che non ha alcuna intenzione di sottomettersi all’uomo: “Se lui ti porta su un letto vuoto, il vuoto daglielo indietro a lui. Fagli vedere che non è un gioco, fagli capire quello che vuoi“.
Anche in “Tanti auguri“, la libertà sessuale e dei costumi la fa da padrona: “Com’è bello far l’amore da Trieste in giù, l’importante è farlo sempre con chi hai voglia tu“. In egual misura, il testo di “Pedro” rappresenta una preziosa testimonianza dell’apertura mentale e della modernità dell’artista: “Altro che ragazzino, che perbenino. Sapeva molte cose più di me..“.
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La Carrà, già diversi anni fa, sottoponeva al suo pubblico la questione femminile, insistendo sulla necessità che anche le donne fossero libere di fare quello che realmente volevano. E questo è solamente uno dei tanti insegnamenti che ci ha lasciato la splendida ballerina del “Tuca Tuca“.