Giuseppe Arsieni scomparve da Istanbul (Turchia) il 26 maggio 2004: da quel momento dell’imprenditore di Cellino San Marco (Lecce) non si ebbe più alcuna notizia.
Era un caldo giorno di primavera e la famiglia Arseni attendeva trepidante il ritorno di Giuseppe dalla Turchia. Lui, imprenditore di Cellino San Marco di 46 anni, da tempo frequentava il Paese a cavallo tra Europa ed Asia. Numerosi i canali che si era aperto nell’import-export ed altrettanto proficue le sue partecipazioni alla fiera Expo-Puglia. Nel 2004 ci andò insieme al cugino ed a numerosi altri imprenditori salentini. Avrebbe dovuto far rientro a casa il 26 maggio, ma il suo posto sull’aereo quel giorno rimase vuoto, come il cuore dei suoi cari da quel momento in avanti. Perché di Giuseppe non si ebbe più alcuna notizia.
Il 21 maggio 2004, Giuseppe Arsieni insieme al cugino ed altri imprenditori salentini si recò ad Istanbul per prendere parte alla Expo-Puglia.
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La Turchia la conosceva bene; ormai da anni l’imprenditore di Cellino San Marco si recava nel Paese che volge ad Est ed aveva investito ingenti risorse. La manifestazione volgeva al termine il 24 maggio, ma Giuseppe dapprima aveva deciso di partire il giorno seguente sbarcando a Fiumicino intorno alle 16 per poi prendere una coincidenza aerea che lo avrebbe portato a Brindisi per le 18. In realtà poi qualcosa cambiò. L’uomo decise di posticipare ulteriormente la sua partenza. Una scelta che comunicò alla sua famiglia il 14 maggio. Il suo rientro in Italia sarebbe dovuto avvenire, quindi, il 26 maggio.
Terminato l’Expo Giuseppe insieme al cugino si diresse ad Ankara, altro centro economico della Turchia. I due alloggiarono nel centro metropolitano solo una notte. Il giorno seguente decisero di recarsi in un centro commerciale della zona. Secondo il racconto del cugino, riferisce “Chi l’ha visto?” occupatosi del caso, Arseni si sarebbe allontanato per andare in una banca non identificata a chiedere alcune informazioni. Ma cosa dovesse chiedere, o quale fosse l’istituto di credito rimase un mistero.
Dopo ciò, i due fecero ritorno ad Istanbul pernottando al Grand Cevahir Hotel. Il mattino seguente si sarebbero incontrati in occasione della colazione e poi si sarebbero salutati. Il 46enne sarebbe rientrato in camera a preparare i bagagli, mentre il cugino- recatosi all’Expo in compagnia della sua famiglia- avrebbe fatto alcune compere in centro.
Intorno alle 16 l’uomo sarebbe rientrato in albergo con i suoi familiari, preparato le valige e salito a bordo di un’auto per far rientro in Patria. Giuseppe, invece, avrebbe dovuto prendere un aereo alle 14:30 ma su quel volo non sarebbe mai salito. Non vedendolo rientrare in Italia, la famiglia si rivolse alle autorità il cui operato venne coadiuvato dall’interpool, ma di lui nessuna traccia.
Il suo cellulare era spento. Bagagli e documenti non erano nella sua camera d’albergo. L’ultima telefonata di Giuseppe Arseni risaliva ad un giorno prima della scomparsa ed era intercorsa con un fornitore di Brindisi. Gli inquirenti italiani lo cercarono in lungo e in largo così come la sua famiglia, ma senza alcun risultato. Purtroppo, nonostante i numerosi tentativi e le piste seguite, di Arseni il nulla.
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Le indagini sulla sua scomparsa però condussero gli investigatori a scoprire ben altro, riporta Turchia Oggi. Un traffico di droga portato avanti da alcune persone vicine ad Arseni, nello specifico dal suo autista. Un uomo con precedenti penali a cui l’imprenditore aveva voluto offrire un’altra chance.
Le forze dell’ordine smantellarono una banda criminale che smerciava ingenti quantità di sostanze stupefacenti nel Salento. A due anni dalla sparizione, precisamente il 6 novembre del 2006, un blitz della polizia giunto all’esito dell’operazione ribattezzata Kk-100, portò all’arresto di 16 persone. Il caso di Giuseppe Arseni, però, si arenò rimanendo uno dei tanti fascicoli aperti e su cui c’è ancora molto da scoprire.
La famiglia non crede all’ipotesi dell’allontanamento volontario. L’imprenditore non aveva né problemi a lavoro, né tantomeno in casa. Esclusa secondo i suoi cari la possibilità che potesse essere fuggito via di sua spontanea volontà.
Quello di Giuseppe Arseni resta un caso irrisolto: la sua famiglia non smette di sperare che un giorno potrà riabbracciarlo.
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