Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi lunedì 12 luglio, ha comunicato i numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia tramite bollettino.
Aggiornato lo stato dell’epidemia da Covid-19 diffusasi Italia. Stando al bollettino diramato dal Ministero della Salute, il numero dei casi di contagio è salito a 4.272.163 con un incremento rispetto a ieri di 888 unità. Tornano in calo i soggetti attualmente positivi che ad oggi sono pari a 40.426 (-655), così come i pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva (-3) che risultano essere 158 in totale. I guariti dall’inizio dell’emergenza sono 4.103.949, ossia 1.529 unità in più rispetto a ieri. Purtroppo nelle ultime 24 ore si sono registrati 13 decessi che hanno portato il bilancio delle vittime totale a 127.788.
La Regione Friuli Venezia Giulia, si legge nelle note, ha comunicato di aver eliminato 1 caso dal totale dei positivi, a seguito di un test antigenico non confermato dal successivo tampone molecolare. Il Veneto segnala che il dato dei casi confermati da test antigenico è diminuito rispetto a ieri, in quanto i test confermati da molecolari sono stati ricollocati.
Covid-19, bollettino: i numeri in Italia di domenica 11 luglio
Il Ministero della Salute ha pubblicato ieri sul proprio sito il bollettino con i dati riguardanti l’epidemia da Covid-19 diffusasi da oltre un anno in Italia.
Il numero dei casi di contagio dall’inizio dell’emergenza era salito a 4.271.276. Tornavano in aumento, dopo settimane i soggetti attualmente positivi che erano pari a 41.081. Rimanevano stabili, invece, i pazienti ricoverati in terapia intensiva che risultavano essere 161 in totale. Le persone guarite complessivamente erano 4.102.420. Si continuava ad aggravare il bilancio delle vittime nel nostro Paese giunto a 127.775.
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Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di sabato 10 luglio
I casi riguardanti la pandemia da Covid in Italia, come di consueto, anche sabato sono stati resi noti attraverso tabella sanitaria dal Ministero della Salute. Come riportato da quest’ultima, il dato delle persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza era aumentato a 4.269.885. In discesa anche i soggetti attualmente positivi che erano pari a 41.015. Diminuivano anche i ricoveri in terapia intensiva che erano giunti a 161. Il dato dei guariti era arrivato a 4.101.102. Purtroppo saliva ancora il bilancio dei decessi: il totale raggiungeva le 127.768 unità.
La Regione Emilia Romagna comunicava che erano stati eliminati 2 casi, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare. La Regione Friuli Venezia Giulia comunicava che il totale dei casi positivi era stato ridotto di 4 a seguito di 2 test antigenici non confermati dai successivi tamponi molecolari e di 2 test positivi rimossi dopo revisione dei casi.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Bollettino del 10 luglio: i dati della pandemia di oggi in Italia
Covid-19, salgono i contagi: le regioni che rischiano la zona gialla
La variante Delta del Covid-19 con ogni probabilità diverrà la predominante molto prima del previsto. A parlare i modelli previsionali che vedono un sorpasso già entro agosto. Una circostanza che preoccupa non poco considerando la sua maggior contagiosità ed aggressività.
I numeri parlano chiaro, i casi di contagio sono drasticamente risaliti. Dopo settimane in cui viaggiavano a quota 400 ieri hanno sfiorato di nuovo i 1.400. Stesso dicasi dei soggetti attualmente positivi: dopo tempo tornati in salita.
Circostanza, questa, che potrebbe condurre alcune regioni a passare in zona gialla. Nello specifico Sicilia, Abruzzo, Marche e Campania dove si stanno registrando il maggior numero di casi. Eppure, il viceministro Silieri tiene a precisare che a suo avviso questa è solo un’ipotesi remota e che i dati – nonostante l’aumento- non sarebbero poi così critici. Stesso dicasi per le tanto paventate chiusure. Per lui si tratterebbe anche in questo caso di allarmismo.
Nonostante le parole rincuoranti, però, le regioni sarebbero già pronte a battagliare contro il Governo per chiedere una revisione dei parametri di attribuzione delle diverse zone. Ed infatti, a loro dire, considerata la speditezza della campagna vaccinale, a dover determinare o meno il passaggio dovrebbero essere i dati riguardanti le terapie intensive che al momento non desterebbero timori. In nessuna regione, infatti, sarebbe stata superata la soglia critica.
Un riammodernamento, quindi, che però non sembra sarà accolto dal Ministero della Salute. Il ministro Roberto Speranza, almeno per il momento, sul punto sarebbe irremovibile.
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Secondo il Governo attualmente i parametri da dover tenere in considerazione resteranno gli stessi. Non si può proprio in questo momento abbassare la guardia. Ora che la situazione sembrava sotto controllo, questo aumento dei casi deve essere letto come un invito alla prudenza.