Britney Spears. Ha destato clamore e sbigottimento la descrizione delle condizioni di vita della pop star, sottomessa alla tutela legale assurda, costrittiva del padre Jamie
Classe 1981, Britney Spears è una delle pop star più famose di tutti i tempi. Ha raggiunto la notorietà a soli 17 anni con il singolo “Baby one more time”, divenuto un brano iconico, vendendo complessivamente più di 25 milioni di copie. Il successo è stato replicato con le uscite successive. La ragazza ha conquistato il pubblico mondiale per le abilità versatili nel canto, nella danza e per la rivoluzione compiuta nel mondo della musica e del pop contemporaneo. É entrata nel Guinness dei primati in quanto è la prima interprete ad aver avuto tutti i suoi album nelle prime posizioni della classifica Billboard 200 nella loro prima settimana di rilascio.
Impossibile pensare che la sua vita sia da anni tenuta sotto scacco da chi, invece, avrebbe dovuto proteggerla e difenderla. I retroscena emersi recentemente sulla tutela legale da parte del suo stesso padre hanno sollevato l’indignazione globale.
Dal 2008 Britney Spears è sotto la custodia legale da parte del padre. Tutto il suo patrimonio e altri aspetti privati e fondamentali della sua vita sono gestiti direttamente dall’uomo. Proprio durante quell’anno, la pop star pubblicò quattro dischi e ha tenuto concerti in giro per il mondo intero (incassando la cifra di 131 milioni di dollari).
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Il 23 giugno, durante un’udienza in un tribunale a Los Angeles, la cantante ha finalmente parlato a una giudice a cui ha raccontato l’inferno personale che sta vivendo. “Non sono felice. Non riesco a dormire. Sono depressa. Piango ogni giorno” – ha detto.
Tredici anni in una prigione dorata il cui aguzzino è un uomo che avrebbe dovuto proteggerla. “Tutto ciò che mi succedeva doveva essere approvato da mio padre. Lavoravo sette giorni su sette, niente giorni liberi. In California l’unica cosa simile è chiamata traffico sessuale. Mi hanno tolto tutto ciò che è mio: carte di credito, contanti, telefono, passaporto. Vivevano tutti con me, le infermiere, la security 24 ore su 24. Mi guardavano mentre mi cambiavo ogni giorno, nuda, mattino pranzo e sera. Non avevo privacy“.
Non solo, il controllo coercitivo si espande anche sulla gestione del suo stesso corpo: “Non posso sposarmi o avere un figlio. Ho una spirale, così non resto incinta. Volevo toglierla, per poter provare ad avere un altro figlio, ma questo “team” non mi fa andare dal medico a toglierla”.
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Dopo questa testimonianza in tribunale, Britney Sperars, supportata dal movimento #FreeBritney, continua la battaglia per liberarsi dalla conservatorship del padre Jamie. Ha ottenuto la prima vittoria. Ha potuto scegliere in autonomia il legale che la rappresenterà, si tratta di Mathew Rosengart, ex procuratore federale, che in passato ha rappresentato altre star di Hollywood come Steven Spielberg e Sean Penn.
Il primo passo sarà denunciare il padre: “Mi piacerebbe che mio padre venisse incriminato per abuso di tutela. Voglio denunciarlo oggi, voglio che si indaghi su di lui. Se questo non è un abuso, non so cosa possa esserlo”.
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