La tragedia ad alta quota risale al 14 novembre 1990, quando il Douglas DC-9-32 si schiantò contro una collina a Weiach.
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Il disastro aereo del 14 novembre 1990 riguarda il volo Alitalia 404. La rotta aerea, che avrebbe dovuto collegare l’Italia alla Svizzera passando per i rispettivi aeroporti di Milano-Linate e Zurigo, fu affidata al Douglas DC-9-32. Progettato nel 1974 con marchio serie 47641 e numero di registrazione I-ATJA, il velivolo fu prima consegnato alla società Aero Trasporti Italiani e in seguito acquistato da Alitalia nell’ottobre 1988. Il giorno dell’incidente, con i suoi 43.400 cicli di volo, l’aeromobile decollò dall’aeroporto italiano con 46 occupanti, di cui 40 passeggeri 6 membri dell’equipaggio. Il bollettino delle vittime fu drammatico: nessun sopravvissuto.
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Come da programma, il 14 novembre 1990 il velivolo lasciò la pista (RWY) 36 dell’aeroporto di Milano-Linate alle ore 18:36, in direzione dell’aeroporto di Zurigo, con atterraggio previsto sulla pista (RWY) 28. L’aeromobile bireattore non riuscì mai a toccare il suolo della stazione della Svizzera: l’incidente avvenne alle ore 19:11 in prossimità di Weiach, abitato del Canton Zurigo in Svizzera.
Il caso fu affidato all’Ufficio d’inchiesta sugli infortuni aeronautici (UIIA) e all’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC). La commissione d’indagine appurò il fattore principale del disastro nella fase di avvicinamento verso l’aeroporto di destinazione. Secondo le ricostruzioni degli ispettori la tragedia fu innescata dal malfunzionamento del sistema di Instrument Landing System (ILS), in italiano Sistema di Atterraggio Strumentale, con conseguente errata valutazione dell’altitudine da parte dei comandanti all’interno del cockpit.
L’aereo precipitò contro la fiancata di una collina di Weiach. L‘impatto fu violentissimo e provocò la morte di ei 46 occupanti a bordo, suddivisi in 40 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio. All’interno della cabina di pilotaggio sedeva ai comandi il pilota Raffaele Liberti, coadiuvato dal primo ufficiale Massimo De Fraia e dagli assistenti di volo Adalberta Pollidori, Vittorio Caronti, Francesca Pigozzi e Marco Gismondi. Tra le vittime si ricorda anche l’attore 21enne Roberto Mariano.
Il disastro aereo fu bollato come il quarto incidente più grave nella storia dell’aviazione svizzera in termini di perdite umane sul territorio nazionale.
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