La tragedia ad alta quota risale al 19 dicembre 1997, quando il Boeing 737-36N si schiantò contro il fiume Musi.
Il disastro aereo del 19 dicembre 1997 coinvolse il volo SilkAir 185, di proprietà della compagnia aerea SilkAir, con sede a Singapore. La rotta aerea tra Jakarta e Singapore fu affidata al Boeing 737-36N. Come da programma, il velivolo decollò dall’aeroporto internazionale di Soekarno-Hatta, Indonesia, con a bordo 104 persone, suddivise in 97 passeggeri e 7 membri dell’equipaggio. Quel giorno, l’aeromobile non toccò mai il suolo dell’aeroporto di Singapore Changi e durante precipitò nelle acque del fiume Musi, in prossimità della città di Palembang, in Indonesia. Il bollettino fu drammatico: nell’impatto morirono tutti i 104 occupanti a bordo, nessun sopravvissuto. A seguire le dinamiche dell’incidente.
LEGGI ANCHE >>> Disastri aerei, incidente Douglas DC-6 dell’ONU: 16 morti, 0 superstiti
L’incidente innescò diverse controversie nel mondo dell’aviazione
Visualizza questo post su Instagram
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE >>> Disastri aerei, volo Alitalia 404: 46 vittime, 0 superstiti
La rotta aerea SilkAir 185 avrebbe dovuto collegare Jakarta e Singapore. Il volo fu affidato al Boeing 73, la cui attività non superava gli 11 mesi di servizio al momento dell’incidente. L’aereo decollò dall’aeroporto di Soekarno-Hatta alle ore locali 15:37 e ottenne il permesso dalla torre di controllo di salire di altitudine di 35000 piedi. I problemi iniziarono a verificarsi alle 16:05, quando il registratore a bordo si interruppe mentre l’aereo sorvolava la volta di Palembang.
Passati 5 minuti, il controllore del traffico aereo invitò il pilota a contattare urgentemente la torre di Singapore 2, ma il registratore dei dati di volo si fermò definitivamente. In seguito, il disastro: alle 16:12, il velivolo, ancora a 35.000 piedi di altitudine, iniziò a precipitare in picchiata verso il basso, scendendo vorticosamente per poi arrestarsi nelle acque del fiume Musi, nella parte meridionale della parte di Sumatra. La collisione fu fatale per tutti gli occupanti a bordo. Tra le vittime si ricorda anche la modella e scrittrice di Singapore Bonny Hicks.
Dall’analisi delle scatole nere del Boeing, la commissione d’indagine appurò che entrambe erano state disattivate disconnesse poco prima dello schianto. Pertanto, l’ NTSC (Indonesian Transportation Accident Investigation Bureau) e l’NTSB (US Bureau of Investigation) avviarono due inchieste separate sull’incidente, i cui esiti sfociarono in numerose polemiche e controversie nel mondo dell’aviazione.
Il rapporto ufficiale finale individuò la causa principale della tragedia nell’atto suicida del pilota, con conseguente dislocazione di volo e schianto nel fiume indonesiano.