Fabio Giuffrida e Enzo Cardì sono scomparsi nel dicembre 2016 da Aci Trezza (Catania) quando si trovavano a bordo di un’imbarcazione.
Fabio Giuffrida ed Enzo Cardì scomparvero il 23 dicembre 2016 da Aci Trezza (Catania). Entrambi pescatori ed entrambi siciliani. Il primo lavorava in Toscana ma era tornato a casa per trascorrere le vacanze con la famiglia, l’altro originario di Aci Catena navigava con la sua imbarcazione nelle acque catanesi.
A pochi giorni da Natale uscirono in mare per una battuta di pesca, ma purtroppo non fecero mai più ritorno. Inghiottiti dal buio e forse dalle acque. Qualcosa deve essere accaduto, ma cosa? Le famiglie dei due ad oggi non hanno ricevuto più alcuna loro notizia.
Fabio Giuffrida ed Enzo Cardì scomparsi il 23 dicembre 2016 da Aci Trezza (Catania)
Non sono mai più rientrati a casa Fabio Giuffrida ed Enzo Cardì scomparsi, forse inghiottiti dal mare, il 23 dicembre 2016 da Aci Trezza.
I due quella sera, intorno alle 21:30, contattarono le famiglie e poi il vuoto. Enzo Cardì, detto U Biondu per via del colore dei suoi capelli, possedeva una barca di 7 metri. Quel giorno aveva chiesto a Fabio – rientrato in Sicilia per le vacanze- di accompagnarlo in mare per la pesca. L’amico acconsentì ed i due partirono dal porto di Aci Trezza.
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Avrebbero dovuto far rientro il giorno seguente per poter trascorrere la Vigilia con la famiglia, ma ciò non avvenne. Ma cosa gli è accaduto? Perché i contatti si sono bruscamente interrotti a mezzanotte? L’ultima cella telefonica che avrebbero agganciato i loro smartphone li collocava tra Agnone Bagni e Brucoli, riporta la redazione di Catania Today in un articolo dello scorso anno.
La famiglia, preoccupata per il mancato rientro, decise di sporgere denuncia di scomparsa. Inutili le ricerche: in mare non venne rinvenuto alcun elemento utile, neppure un resto della barca, un detrito. Il giallo si infittì, quindi, ancor di più: era sparita ogni cosa, come se quell’imbarcazione e le loro vite non fossero mai esistite.
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La principale preoccupazione fu, quindi, quella che Fabio e Enzo potessero aver assistito a qualcosa che, invece, doveva rimanere celata ad occhi indiscreti. Per tale ragione sarebbero stati eleminati ed ogni indizio carbonizzato.
Dal 2016, la famiglia Giuffrida, riporta Catania Today, rinnova il proprio appello affinchè chiunque sappia qualcosa parli e fornisca elementi utili a scoprire la verità. La sorella di Fabio affermò al quotidiano locale che il giorno seguente ad allarmarsi furono soltanto i parenti dei due pescatori e non anche i colleghi. Ad insospettire le famiglie, inoltre, il fatto che il mare quella sera non era mosso.
Le indagini, purtroppo, non portarono a nulla. Le uniche risultanze probatorie furono quelle delle celle telefoniche e l’ultima telefonata effettuata dai due. Ma che a quell’ora, quando agganciarono la cella tra Agnone Bagni e Brucoli, fossero in mare o a terra non è stato possibile stabilirlo.
Per la famiglia sarebbe stata sin da subito da escludere la possibilità che i due si sarebbero dati alla fuga. Altri pescatori, riporta Catania Today, espressero il loro parere dicendo che l’imbarcazione poteva essere scoppiata e che i due sarebbero morti. Eppure, come già sottolineato, nessun detrito è stato rinvenuto né in mare né sulla costa.
La redazione catenese contattò un collega dei due, il quale disse di averli visti qualche giorno prima della scomparsa. Conosceva bene le abitudini di pesca di Enzo e spiegò che quest’ultimo era solito calare la rete e poi dormire in un sacco a pelo. Siccome erano in due, di certo avranno fatto dei turni. Potrebbe essere successo, però, che quella notte entrambi si sarebbero addormentati. Quel tratto di mare, purtroppo, è trafficato da gigantesche navi. Una di queste potrebbe non essersi accorta del peschereccio ed averli travolti. Essendo a riposo entrambi non si sarebbero accorti di nulla.
Una ricostruzione verosimile, che portò i familiari di Fabio ad avanzare una specifica richiesta alla Procura ed alla Capitaneria ossia quella di pubblicare tutta la documentazione relativa al caso.
Nonostante le numerose richieste e gli impulsi dati alle indagini dei due pescatori Fabio Giuffrida ed Enzo Cardì purtroppo la verità non è mai emersa. Le famiglie chiedono ancora a gran voce giustizia.