Erika Ansermin è scomparsa da Aosta il 20 aprile del 2003: della ragazza che sarebbe dovuta andare a pranzo dal fidanzato si perse ogni traccia.
Era di origini coreane Erika Ansermin, ma era stata adottata da bambina da una famiglia di Aosta. Una ragazza posata, intelligente ed anche realizzata. Erika era, infatti, impiegata in un’agenzia di moda di Milano.
Il 20 aprile del 2003, domenica di Pasqua, sarebbe svanita nel nulla. Il tutto è accaduto in pieno giorno mentre percorreva la strada che collega Aosta a Courmayeur. Sarebbe dovuta andare a pranzo dal fidanzato, ma a quell’appuntamento non si presentò mai.
Erika Ansermin scomparsa da Aosta il 20 aprile del 2003
Il 20 aprile del 2003, in pieno giorno, una ragazza di soli 27 anni svanì nel nulla. È la storia di Erika Ansermin, scomparsa la domenica di Pasqua prima che potesse raggiungere il fidanzato per il pranzo.
Un giallo dai contorni incerti di cui si occupò anche la trasmissione “Chi l’ha visto?”. La redazione del noto programma riferisce che un giornalista de La Stampa, Stefano Sergi, parlò di alcuni punti oscuri della scomparsa. Il 20 aprile, poco dopo mezzogiorno, Erika restituì un film che aveva noleggiato ed alle 13 avrebbe dovuto incontrare il fidanzato per pranzo in un ristorante di Courmayeur. Un appuntamento al quale non si presentò mai. Di lei si perse ogni traccia dopo la riconsegna di quella cassetta.
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Alle 13:30 il fidanzato di Erika, Christian Valentini, preoccupato per il ritardo avrebbe provato più volte a contattarla telefonicamente, ma purtroppo senza alcun esito. L’ultima volta i due si sarebbero sentiti intorno alle 12:30 confermando il loro incontro.
Il ragazzo, perciò, si sarebbe messo alla sua ricerca ipotizzando che la fidanzata potesse essere rimasta vittima di un’incidente in auto. Così non era. Il giorno seguente la macchina della 27enne venne trovata in un piccolo paesino in provincia di Aosta ed alcuni testimoni riferirono che era parcheggiata lì già da domenica.
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La macchina era chiusa, non presentava alcun segno di effrazione. All’interno tutti gli effetti personali di Erika come cellulare, documenti e chiavi di casa. Sentite le persone del posto, nessuno avrebbe riferito di urla o schiamazzi, o comunque di qualcosa che avrebbe potuto far intendere che la ragazza fosse in pericolo.
Gli investigatori non esclusero nessuna pista, anche quella del suicidio considerato che la macchina si trovava in prossimità di un alto ponte. Ma del suo corpo nessuna traccia. Ad alcuni giorni di distanza dalla scomparsa, riporta “Chi l’ha visto?”, emerse la voce secondo cui la ragazza in passato si sarebbe allontanata recandosi a Londra senza darne comunicazione alla famiglia, ma si trattava di una notizia falsa subito smentita. I genitori disserro trattarsi di una fandonia, la figlia li aveva sempre avvisati su ogni suo spostamento, anche se faceva ritardo di pochi minuti per tornare a casa.
Le ricerche si concentrarono tutte su boschi, fiumi e dirupi sempre perché il timore era quello che potesse esserle accaduto qualcosa di drammatico. Nonostante il territorio venne battuto palmo a palmo di lei neppure l’ombra. Gli inquirenti sequestrarono il suo Pc e perquisirono le case dove la giovane viveva: quella di Aosta dove abitava con la famiglia e quella di Milano dove conviveva con il fidanzato durante la sua settimana lavorativa.
Il 5 maggio dello stesso una svolta. Le chiavi di casa di Erika vennero rinvenute all’interno della cassetta delle lettere di casa Ansermin. Chi le aveva lasciate? Poteva essere stata proprio lei? Interrogativo quest’ultimo non plausibile secondo la famiglia considerato che il mazzo venne trovato giorni dopo la scomparsa. I cani molecolari, poi, si fermarono intorno alla macchina della ragazza e questo portò a ritenere che la 27enne potrebbe essere salita a bordo di un’altra vettura o che qualcuno potesse aver parcheggiato lì al posto suo per depistare le indagini dei carabinieri. Tempo dopo, infatti, venne scoperto che la macchina venne posteggiata tra le 15 e le 16, dopo la scomparsa fissata alle 13.
La redazione di “Chi l’ha visto?” parla poi di una telefonata anonima secondo la quale Erika sarebbe stata vista sulla superstrada in prossimità di una via interna, dove sarebbe stata uccisa. Immediate le verifiche da parte degli inquirenti per comprendere la possibile veridicità di quelle parole. Nessun risultato.
Di Erika si perse ogni traccia nella Pasqua del 2003. Nessun indizio, nessun messaggio: di lei è rimasto solo il ricordo che la famiglia custodisce gelosamente.