Siete propensi ad intervenire con la castrazione? Dopo aver eseguito l’operazione riscontrate nel comportamento dei vostri cani alcuni segni di aggressività? Ecco cosa fare.
Il mito di lenire l’aggressività propria di un cane intervenendo attraverso la castrazione è destinato a rimanere tale. Difatti, contrariamente ad alcune credenze, qualora un cane dovesse dimostrare dei comportamenti aggressivi dapprima di operarsi, è probabile che possano continuare a protrarsi anche in seguito. E’ per tal motivo che la castrazione non può essere identificata come l’unico rimedio a tale problematica.
A seconda della differente tipologia di situazione, di palese malessere, che potrebbe star vivendo per primo il vostro cane, è importante tenere a mente come questo inconveniente possa causare ulteriori danni a persone, cose o diversi animali. Ecco la semplice guida che nel dettaglio vi spiegherà come evitare che questo accada.
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Cani, aggressività e castrazione: cure, rimedi ed errori da non commettere
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Innanzitutto un cane con sintomi di aggressività tenderà a tenere la bocca estremamente serrata, a ringhiare, tirare indietro le orecchie, finanche a mordere chiunque si trova lungo il suo cammino. E’ fondamentale in tal caso saper riconoscere e non ignorare tale segnali, magari sperando che possano migliorare col tempo. Piuttosto recatevi al più presto dal vostro veterinario di fiducia perché esamini la situazione approfonditamente. E vi consigli su come poter intervenire, evitando di generare danni irrimediabili.
Di certo i più alti livelli di testosterone in seguito all’operazione tendono su vasta scala a rendere più rari simili atteggiamenti, o comunque a perdurare soltanto per al massimo quarantott’ore dal loro ritorno dall’operazione. La reazione contraria difatti potrebbe far subire loro una notevole insofferenza, che se assecondata o contrastata troppo di netto dal proprio padrone, potrebbe radicarsi definitivamente nella loro mente come un comportamento giusto da mettere in pratica. Il consiglio da parte degli esperti resta perciò quello di ignorare per un massimo di due giorni i loro atteggiamenti scostanti.
Nella speranza che possano accettare il cambiamento nei loro tempi. Ma qualora questi dovessero restare costanti e non dar alcun cenno di miglioramento, è allora preferibile protrarli con rapidità dal veterinario.