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Covid 19

Coronavirus, il bollettino del 27 luglio: 4.522 nuovi casi di contagio e 24 morti

Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, martedì 27 luglio, ha comunicato i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.

(Ministero della Salute)

Il Ministero della Salute ha reso noti i dati odierni relativi all’epidemia da Covid-19. Stando al bollettino di oggi, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza sono 4.325.046 con un incremento rispetto a ieri di 4.522 unità. Salgono ancora anche i soggetti attualmente positivi che risultano essere 70.310 (+2.074) e i pazienti in terapia intensiva che ammontano a 189 (+7). Le persone guarite sono 4.126.741, ossia 2.418 in più di ieri. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 24 decessi che hanno portato il bilancio delle vittime totale a 127.995.           

La Regione Abruzzo ha stato eliminato 1 caso, in quanto duplicato. Anche l’Emilia Romagna ha sottratto 4 casi (3 positivi al test antigenico ma non confermati da test molecolare e 1 in quanto giudicato non caso Covid-19). La Calabria ha eliminato 11 casi dei giorni precedenti, in quanto duplicati. Il Friuli Venezia Giulia ha eliminato dal totale dei positivi 1 caso in quanto positivo al test antigenico ma non confermato da test molecolare. Inoltre 1 caso segnalato come positivo al test molecolare è stato riclassificato come caso positivo al test antigenico.

La Provincia Autonoma di Bolzano segnala che tra i 33 nuovi positivi, 11 derivano da test antigenici successivamente confermati da test molecolare. La Campania, invece, ha comunicato che 1 dei 5 decessi comunicati in data odierna è relativo a mesi pregressi. Infine la Regione Veneto comunica che tra gli 804 nuovi positivi comunicati oggi, 314 sono relativi a mesi pregressi.

Coronavirus, bollettino: i numeri in Italia di lunedì 26 luglio

Stando al bollettino del Ministero della Salute di ieri, i casi di contagio complessivi erano saliti a 4.320.530.

(Getty Images)

In crescita anche i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 68.236 così come i pazienti in terapia intensiva:182 in totale. I guariti dall’inizio dell’emergenza erano 4.124.323 Il bilancio delle vittime giungeva a 127.971.

La Regione Abruzzo, si leggeva nelle note, eliminava 1 caso, in quanto già segnalato da altra regione. La Calabria segnalava che i 9 decessi comunicati ieri erano relativi a periodi pregressi e rettificava il dato comunicato ieri relativo alle “persone testate” pari a 895043 (e non 895403). Il Friuli Venezia Giulia sottraeva 1 caso dal totale, in quanto positivo al test antigenico ma non confermato da test molecolare. La Regione Lazio specificava che i 2 decessi comunicati ieri si riferivano ai mesi di aprile e maggio. Infine, il Veneto comunicava che alcuni casi confermati da test antigenico, essendo stati successivamente confermati da test molecolare, erano stati riclassificati tra quest’ultimi.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, il bollettino del 26 luglio: 3.117 nuovi casi e 22 decessi

Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di domenica 25 luglio

Il Ministero della Salute ha diffuso domenica il bollettino sull’epidemia da Covid-19 in Italia. Stando all’aggiornamento, le persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza erano 4.317.415. Salivano anche i soggetti attualmente positivi  66.257 ed i ricoveri in terapia intensiva:178 in totale. Le persone guarite erano 4.123.209. Nelle ultime 24 ore si aggravava il bilancio dei decessi che raggiungeva il totale di 127.949.

La Regione Friuli Venezia Giulia, si leggeva nelle note, segnalava di aver sottratto 1 caso dai positivi a seguito di un test antigenico non confermato dal successivo tampone molecolare.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Coronavirus, il bollettino del 25 luglio: 4.743 nuovi casi e 7 vittime

Vaccino anti-Covid, al vaglio ipotesi obbligatorietà a scuola

Sul tavolo del Governo, in queste ore, la possibilità di rendere obbligatorio il vaccino nel comparto scuola. A dichiararlo, riporta l’Adnkronos il Ministro della Salute Roberto Speranza ad avviso del quale non può escludersi alcuna sorta di ipotesi per riaprire gli istituti in totale sicurezza.

Nelle prossime ore, quindi, potrebbe giungere la decisione da parte del governo di valutare se per operare all’interno delle scuole il personale dovrà essere vaccinato. Per l’esecutivo di prioritaria importanza sarebbe scongiurare un altro anno di didattica a distanza. Inoltre, il Ministro ha sottolineato come la campagna vaccinale proceda spedita, per tale ragione è necessario adesso tutelare il comparto dell’Istruzione ampiamente pregiudicato da questa pandemia.

Nella giornata di ieri, riferisce Adnkronos, il Ministro Bianchi avrebbe preso parte ad un vertice proprio per comprendere lo stato di fatto. Scuola, trasporti e lavoro restano nodi da sciogliere. Soprattutto per quanto concerne gli obblighi vaccinali.

Pfizer e Moderna, i vaccini a mRna più efficaci contro il Covid

Stando a quanto riporta Repubblica, un recente studio condotto dal VA Pittsburgh Healthcare System e pubblicato sulla rivista specializzata Annals of Internal Medicine, avrebbe dimostrato che i vaccini Pfizer e Moderna sarebbero efficaci al 95% contro il Covid-19.

Il gruppo di studio era composto da 54.360 veterinari, una categoria esposta alla contrazione del virus e spesso di età avanzata. All’esito dell’analisi è emerso che solo il 18% è risultato positivo al Covid. Il che si è tradotto in percentuali di efficacia altissime: 96% per Pfizer e 98% Moderna.

Orgoglio Europeo, Von Der Leyen soddisfatta delle somministrazioni

L’Europa sarebbe il continente maggiormente avanti con le somministrazioni di vaccino anti-covid. A dichiararlo Ursula Von Der Leyen la quale ha affermato che l’UE avrebbe mantenuto la promessa di vaccinare il 70% della popolazione adulta con almeno una dose. Peraltro di questi il 57% avrebbe invece copertura completa. Uno sforzo che deve continuare ha sottolineato la Von Der Leyen perché ora è giunto il momento di dare una vera sferzata al virus.

Matteo Bassetti, i vaccini sono sicuri: basta bufale

Il professore Matteo Bassetti del Policlinico San Martino di Genova si è espresso in ordine ai vaccini rilasciando alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Cusano Campus.

Bassetti ha spiegato come il fine ultimo della campagna vaccinale non è scongiurare i contagi ma fare in modo che i soggetti contagiati non contraggono il virus in forma grave e/o letale. Se tutti fossero vaccinati, ha spiegato il professore, non ci sarebbe più necessità di effettuare tamponi perché al massimo si parlerebbe di una manifestazione simil-influenzale. Inoltre, essendo vaccinati è meno possibile contagiarsi.

Infine il professore ha tuonato affermando che bollare i vaccini come non sicuri sarebbe una vera bufala.

I principi a mRna sono degli anni ’90 e che ogni sperimentazione è stata effettuata essendo stati in cinque mesi raccolti i volontari che di norma si trovano in cinque anni.

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