Indossa un paio di jeans: ragazza di 17 anni uccisa brutalmente dalla sua famiglia

Brutale omicidio in Uttar Pradesh, India: una ragazza di 17 anni è stata uccisa dalla sua famiglia per aver indossato un paio di jeans.

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Episodi di questo genere non si sarebbero mai dovuti registrarsi, figurarsi nel 21° secolo. In Uttar Pradesh, India, si è assistito all’ennesimo episodio di violenza, caratterizzato peraltro da una brutalità inaudita. La vittima una ragazza di soli 17 anni picchiata a morte dalla sua famiglia per aver indossato un paio di jeans. Il suo corpo è stato poi appeso ad un ponte.

India, indossa un paio di jeans: 17enne uccisa dalla famiglia e corpo appeso ad un ponte

Macabro, agghiacciante, quanto accaduto in Uttar Pradesh, India. Il corpo senza vita di una ragazza è stato appeso ad un ponte.

Polizia indiana
Polizia indiana (Getty Images)

La giovane è stata picchiata a morte dalla sua famiglia per aver indossato un paio di jeans nel corso di un rituale religioso. Stando a quanto riportato dal The Sun, la 17enne avrebbe svolto alcune funzioni indossando abiti tipicamente occidentali. A raccontare quanto accaduto la madre, la quale ha spiegato che la figlia sarebbe stata aggredita a colpi di bastone da parte del nonno ed alcuni zii al culmine di una lite scoppiata all’interno della loro abitazione.

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La ragazza, ha riferito sempre la madre, per tutto il giorno aveva osservato il digiuno, in serata indossava un jeans ed un top per portare avanti i rituali. I nonni avrebbero, quindi, sottolineato l’inappropriatezza del suo vestiario, ma la 17enne avrebbe ribattuto che quelli erano abiti normalissimi.

La risposta, ritenuta insolente, avrebbe urtato gli anziani i quali si sarebbero scagliati contro di lei. I parenti, vedendola poi esanime in terra, avrebbero fatto credere alla madre di volerla trasportare in ospedale e per tale ragione avrebbero chiamato un risciò. La donna, però, riporta The Sun, una volta giunta presso il nosocomio avrebbe appreso che la figlia non vi aveva mai fatto arrivo.

Il giorno dopo l’accaduto, la madre della ragazza sentì del corpo di una ragazza appeso ad un ponte. Si sarebbe precipitata sul luogo indicato ed avrebbe appreso che si trattava della figlia. La polizia ha aperto un fascicolo per omicidio e distruzione di prove: dieci gli indagati, tutti parenti della vittima, ad eccezione dell’autista del risciò accusato di aver aiutato gli altri a disfarsi del cadavere.

Sconvolti dal dolore i genitori della ragazza. Il padre, operaio, ha detto di aver fatto numerosi sacrifici per far sì che i suoi figli potessero avere un’istruzione e raggiungere i propri sogni. La 17enne voleva diventare un’agente di polizia, ha riferito la madre. Purtroppo non potrà mai realizzare questo desiderio.

Stando a quanto riferisce The Sun, più volte i nonni paterni si erano opposti a che la ragazza andasse a scuola. In diverse occasioni avevano cercato di dissuaderla dallo studiare. L’aver indossato abiti tipicamente occidentali in luogo di quelli indiani, potrebbe aver fatto scattare in loro l’istinto omicida rafforzato da anni di rancori.

Purtroppo, in India, questi episodi si verificano con un’allarmante frequenza. La violenza contro le giovani donne spesso è perpetrata proprio da parenti. Soprattutto da quelli più anziani che mal vedono l’avvicinarsi delle nuove generazioni ad abitudini non orientali.

In media, riporta il quotidiano britannico, sono oltre 20 le donne che giornalmente vengono brutalmente assassinate, alcune per il semplice fatto di non portare una ragguardevole dote per il loro matrimonio. Nelle zone dell’entroterra poi, sarebbero private della loro libertà.

In alcuni villaggi le donne devono sottostare alle decisioni dei capi che stabiliscono cosa possono o non possono fare. Stabiliscono con chi devono parlare e con chi invece gli è proibito. In caso di violazione, vengono sottoposte a brutali punizioni. Percosse, lapidazione, ed ogni sorta di angheria.

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Poche settimane fa ha iniziato a circolare in rete il video di un pestaggio ai danni di una giovane che veniva accusata di aver abbandonato il tetto coniugale. Poco tempo prima due ragazze sono state brutalmente picchiate per aver parlato telefonicamente con un loro cugino maschio. Sempre da alcune immagini si vedevano alcuni uomini trascinarle dai capelli per strada. Prese a calci ed a pugni, percosse con bastoni pesanti da parenti.

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Tutti episodi che ogni volta sollevano le proteste degli attivisti impegnati nella sensibilizzazione della popolazione. Purtroppo, però, nonostante i numerosi appelli rivolti alle istituzioni nulla pare stia cambiando.

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