Roberta Camboni, 41 anni, è scomparsa da Cagliari il 27 maggio del 2009: a lanciare l’allarme il figlio non vedendola rientrare a casa.
Roberta Camboni era una promoter finanziaria di Cagliari. Una madre amorevole ed attenta, una donna piena di risorse e realizzata nel lavoro. Senza alcun tipo di problema che potesse far presagire una sua misteriosa scomparsa di punto in bianco. Il 27 maggio del 2009, il figlio però tornato in casa non trovò Roberta ed invano attese un suo messaggio che lo rassicurasse su dove la donna si trovasse.
Il giorno seguente decise di recarsi a Costa Rei, dove la madre era solita recarsi quando aveva bisogno di un po’ di pace, ma anche lì nulla. Decise, quindi, di denunciarne la scomparsa e da quel momento il giallo si infittì.
Attese invano per tutta la notte un messaggio della madre il giovane Luca. Un cenno che stesse bene, un indizio su dove si trovasse, ma nulla.
Il 27 maggio del 2009 Roberta Camboni svanì nel nulla e da quel momento di lei non si ebbe più alcuna notizia. Di solito quando si allontanava per riflettere si recava a Costa Rei. Il mare conciliava i suoi pensieri. Ma nonostante il suo momento di raccoglimento non si esimeva mai dal comunicare con il figlio. Per tale ragione a quest’ultimo parve strano che per tutta la notte la madre non si fosse fatta sentire. Così il giorno seguente raggiunse Costa Rei, ma di Roberta nessuna traccia.
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Immediato l’allarme del giovane che decise di recarsi dai carabinieri per denunciarne la scomparsa. Riferì subito agli inquirenti dell’abitudine della madre di rifugiarsi in quel piccolo angolo di paradiso. Ed in effetti, il riscontro fu immediato. Poche ore dopo l’avvio delle ricerche venne rinvenuta l’auto della donna, una Toyota Aygo rossa, nei pressi del litorale.
La vettura era chiusa, ma presentava dei segni di effrazione. Un finestrino, quello anteriore lato passeggero era frantumato. Eppure gli interni non presentavano segni di un possibile furto. Così come anche l’area circostante: non vi era elemento alcuno che facesse presumere un’aggressione.
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La macchina era parcheggiata nei pressi di un maneggio. Roberta, riporta un articolo dell’epoca de La Nuova Sardegna, non andava a cavallo ma le piaceva spesso posteggiare lì.
I giorni trascorsero inesorabilmente senza che alcun indizio utile per le indagini emergessero. Sulle tracce della 41enne tutte le forze sarde: Alpini, Forestale, Protezione Civile e Carabinieri. Nonostante il considerevole dispiego di forze, però, di Roberta non vi era traccia alcuna.
Il figlio Luca partecipò attivamente alle ricerche spiegando le abitudini della madre, come era vestita il giorno della scomparsa e dove avrebbe potuto essersi recata. Alcuni amici riferirono che la promoter era solita recarsi a Costa Rei solo per un fugace bagno in mare all’esito del quale faceva immediato rientro nella casa in cui abitava con Luca. Era una donna molto prudente, una madre affettuosa ed attenta che mai aveva fatto perdere le sue tracce.
Secondo una prima ipotesi, gli investigatori ritennero possibile che la donna poteva essere rimasta vittima di un incidente e che quindi non fosse in grado di lanciare un grido di allarme. Eppure ad un certo punto venne effettuato un cambio di direzione e si iniziò a scandagliare la vita privata di Roberta.
Il quadro emerso era quello che da sempre avevano rappresentato i familiari. Donna colta, realizzata nel lavoro, attorniata da collaboratori che la stimavano e rispettavano. Nessun punto oscuro, nessun neo in quell’esistenza di madre e donna. Anche il suo stato di salute non pare fosse precario. A conoscenza dei familiari non vi era alcun tipo di problema.
La zona limitrofa rispetto a dove venne trovata l’auto di Roberta, offriva un paesaggio mozzafiato. La pianura si univa alle colline che spesso erano mete degli escursionisti. Tuttavia alcuni tratti erano molto ostici, il timore fu quindi che potesse essere rimasta vittima di una disgrazia.
Eppure la donna quelle zone le conosceva bene, l’ipotesi che potesse essersi avventurata per terreni impervi era da escludersi. Ma scartato l’allontanamento volontario e la possibile tragedia rimaneva ben poco altro.
Quello di Roberta Camboni resta ad oggi un giallo irrisolto. Il figlio Luca non ha mai perso le speranze di poterla riabbracciare un giorno, nonostante gli anni trascorsi.
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