La recente scoperta è avvenuta in prossimità di un sentiero lungo i Pirenei francesi: le ossa appartengono a un’escursionista britannica.
Agghiacciante scoperta in Francia. Lo riferisce Le Figaro, nella cui fonte di martedì 27 luglio si legge che le ossa umane, ritrovate da una coppia di turisti, potrebbero appartenere a un’escursionista scomparsa lo scorso autunno. Il rinvenimento, risalente allo scorso giovedì (22 luglio), è avvenuto in un sentiero lungo Bagnères-de-Luchon, la più celebre località idrotermale dei Pirenei francesi. A seguire maggiori dettagli.
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La conferma nell’esame del DNA
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Secondo quanto riportano i media locali le ossa potrebbero appartenere a Esther Dingley, escursionista britannica di 37 anni, scomparsa nel nulla in cima ai Pirenei lo scorso autunno. Nonostante le complesse operazioni di ricerca; della giovane travel blogger non è stata mai trovata traccia. Di conseguenza, le piste relative alla sua sparizione si sono moltiplicate in un fitto groviglio senza esclusioni.
Stando a quanto riferiscono i notiziari francesi, Esther Dingley era arrivata in Spagna dalla Francia alla fine di ottobre, prima del secondo lockdown nell’Esagono. La donna non aveva più dato alcun segno di vita dall’ultimo messaggio inviato su WhatsApp il 22 novembre 2020. In seguito, la segnalazione da parte del compagno e la lunga attività di ricerca della polizia, dispiegata su entrambi i lati del confine.
Mercoledì 28 luglio una fonte vicina alle indagini in Francia aveva confermato l’identità delle ossa, inviate al laboratorio della polizia scientifica di Tolosa per l’esame del DNA. La dichiarazione trasmessa dall’associazione LBT Global riporta le parole del compagno Daniel Colegate e della madre Ria Bryant: “Ci dispiace annunciare che abbiamo ricevuto conferma dal DNA: un osso rinvenuto la scorsa settimana appartiene proprio a Esther.” Ancora sconosciute dinamiche e circostanze dell’accaduto. In merito, i familiari della vittima hanno asserito ai media il proieguo delle indagini.
L’escursione Esther Dingley prevedeva un giro ad anello intorno al Savage Peak, a un’altitudine di 2.738 metri. La donna sarebbe dovuta rientrare tre giorni dopo la sua scomparsa.
Fonte Le Figaro