Tindaro Bisazza scomparve nel nulla l’8 aprile del 2013 da Messina: si allontanò da una Clinica presso cui era ospite e di lui si perse ogni traccia.
Tindaro Bisazza era un uomo buono, con problemi a livello psicologico che ne resero necessario il ricovero presso una Clinica di Messina. Un luogo dove avrebbe ricevuto tutte le cure di aveva bisogno.
Purtroppo, però, l’8 aprile del 2013 nel cuore della notte lasciò la struttura e di lui non si ebbe più alcuna notizia. Infiniti ed accorati gli appelli della famiglia. Ad occuparsi del caso tutta la stampa locale e la redazione di “Chi l’ha visto?”
Scomparve nel cuore della notte Tindaro Bisazza, come inghiottito dal nulla. Uscì dalla clinica presso cui era in cura e non fece mai più ritorno a casa.
Era ospite della struttura solo da pochi giorni. In cura per alcuni problemi a livello psicologico che richiedevano un costante monitoraggio. Purtroppo assumeva numerosi farmaci i quali incidevano significativamente sulla sua persona, tanto da renderlo quasi incapace di provvedere autonomamente a sé stesso.
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L’apprensione della famiglia era per tale ragione altissima. La possibilità che potesse accadergli qualcosa di tragico non era da scartare. Immediata la denuncia alle autorità che attivarono la macchina delle ricerche. Il caso di scomparsa coinvolse anche tutti i media locali e la redazione di “Chi l’ha visto” che contribuirono a divulgare le foto dell’uomo. La stessa sorella si impegnò strenuamente nelle ricerche appendendo per tutta la Sicilia manifesti con il volto di Tindaro. Purtroppo, però, nessun riscontro.
Ad un mese di distanza si registrò una possibile svolta. Un uomo, stando a quanto riporta un articolo dell’8 maggio 2013 della redazione Normanno, disse di aver avuto un contatto con lo scomparso. Aveva visto sul giornale la foto di Tindaro ed in un lampo collegò che proprio con lui qualche giorno prima aveva avuto un breve colloquio. Il testimone raccontò di trovarsi sul viale San Martino quando una persona, che a suo avviso era proprio il 45enne, gli si avvicinò per chiedergli una sigaretta.
Era trasandato, un po’ confuso. Indossava un giubbotto scuro ed un cappellino e probabilmente i capelli raccolti in un codino. Purtroppo, disse che se avesse saputo trattarsi di una persona scomparsa avrebbe immediatamente allertato le forze dell’ordine. Ma che si trattasse di un uomo cercato dai propri cari lo apprese solo in un secondo momento.
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Quella flebile speranza di ritrovarlo ben presto si spense e negli anni successivi non si ebbe più alcun tipo di rilievo. A mantenere vivo ed aperto il caso la sorella che costantemente non ha mai smesso di lanciare appelli per ritrovarlo. E soprattutto di sensibilizzare sul tema dei soggetti con problemi a livello psicologico che potrebbero non essere in grado di fornire le proprie generalità o spiegare di essere in difficoltà.
Di Tindaro Bisazza non si ebbe più alcuna notizia. Nessuno della sua famiglia smise mai di cercarlo sperando un giorno di poterlo riabbracciare.
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