Nuove indiscrezioni emergono sulla morte di Francesco Pantaleo, lo studente siciliano trovato carbonizzato a Pisa la scorsa settimana.
La scorsa settimana un’adolescente, a spasso con il proprio cane, effettuò una macabra scoperta nella frazione di San Martino a Ulmiano (Pisa). All’interno di un canale scorse un corpo carbonizzato. Immediata la chiamata alle Forze dell’Ordine che in un primo momento pensarono che quei resti potessero appartenere ad un uomo di colore. Tuttavia gli inquirenti collegarono il ritrovamento ad un caso di scomparsa, denunciato da una coppia di genitori che non riuscivano più a mettersi in contatto con il figlio.
Ed effettivamente all’esito di ulteriori indagini, trovarono corrispondenza: quel corpo apparteneva a Francesco Pantaleo, studente fuorisede originario della Sicilia. Dalle indagini, oggi, sarebbero emersi nuovi elementi.
Inizia ad assumere contorni più nitidi il caso della morte di Francesco Pantaleo, lo studente di origine siciliana trovato morto a Pisa ed il cui corpo carbonizzato venne rinvenuto da un’adolescente la scorsa settimana.
Gli inquirenti, avrebbero ricostruito parzialmente quello che il giovane fece poco prima di morire. Avrebbe camminato, riporta la redazione de Il Tirreno, per oltre 5 chilometri prima di giungere nella frazione di San Martino a Ulmiano.
Osservando i filmati girati da alcune telecamere pare che Pantaleo fosse solo, il che starebbe portando gli inquirenti condurre le indagini verso l’ipotesi del suicidio. Ovviamente nessuna pista resta esclusa, solo dopo l’esame autoptico – che verrà eseguito domani- si otterranno ulteriori elementi per delineare il quadro.
Nel frattempo sarebbe intervenuto Alessandro Crini, procuratore capo di Pisa per cercare di far chiarezza sull’avvicendarsi delle varie tappe dell’indagine. Il 26 luglio il medico legale, giunto sul posto del ritrovamento, all’esito di una prima ispezione notò che la carnagione della vittime era chiara. Per tale ragione si unirono i puntini con il caso di Francesco Pantaleo, la cui scomparsa era stata denunciata dai genitori.
Ulteriori e più approfondite indagini portarono a dare concretezza all’ipotesi che potesse trattarsi proprio dello studente. Attraverso il test del dna, infatti, si ebbe la conferma della corrispondenza.
Se ormai l’identità della vittima non è più un mistero, di certo lo restano le cause della morte ed il motivo per il quale si sia verificata la tragedia. Di certo l’esame autoptico potrà fornire importanti risposte.
Sul luogo in cui è stato effettuato il ritrovamento, gli inquirenti non hanno rinvenuto alcun tipo di materiale incendiario né tantomeno oggetti con cui innescare il fuoco. Elementi, questi, che farebbero pensare al coinvolgimento di terzi nella morte del ragazzo riporta Il Tirreno. Tuttavia gli inquirenti sul punto precisano che le fiamme si sono propagate per oltre 5 metri attorno al cadavere, il che potrebbe aver comportato l’eventuale distruzione di oggetti che Francesco avrebbe potuto avere con sé per porre in essere il gesto estremo.
Quanto alla ferita rinvenuta alla base del collo, gli inquirenti riferiscono che possa essere stata causata dalle fiamme e non da una lama. Ma per la certezza bisognerà attendere l’autopsia.
Nella giornata di domani sarà eseguito l’esame che oltre a chiarire questo aspetto, stabilirà con certezza l’ora della morte.
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