Scoppia la tensione tra Israele e Hezbollah libanesi

A più di un anno dall’esplosione del porto di Beirut, il Libano è sull’orlo di una nuova crisi economica, militare e umanitaria.

Beirut
Beirut (Getty Images)

A più di un anno dall’esplosione del porto di Beirut, il Libano è sull’orlo di una nuova crisi militare. Lo riferisce la Reuters, la cui fonte ufficiale riporta gli ultimi dati di questa settimana. La notizia trova conferma anche nei comunicati stampa locali in cui si legge che nei giorni scorsi è stata registrata una vera escalation di violenza tra Israele e Hezbollah libanesi.” Secondo quanto riferisce la dichiarazione militare di questo venerdì mattina (6 agosto), l’esercito israeliano sta colpendo numerose fonti di lancio in Libano, a seguito della spedizione di oltre dieci razzi in direzione dello stato ebraico: la maggior parte dei missili è stata intercettata dalle forze israeliane.

L’abbrivio alla tensione tra i due paesi risale al 2019, quando Hezbollah colpì un veicolo militare israeliano per vendicare i due attacchi contro la Siria e il Libano. A seguire maggiori dettagli.

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L’appello al cessate il fuoco dell’UNIFIL

 

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La tensione tra Israele e Hezbollah libanesi è scoppiata dopo numerosi giorni segnati da attentati e violenza. Lo scorso mercoledì (4 agosto) tre razzi sono stati lanciati dal sud del Libano verso il nord di Israele: due sono atterrati in territorio israeliano; mentre il terzo non è riuscito a superare il confine. Gli attacchi non sono stati rivendicati. Il bilancio delle vittime ha registrato 4 persone in stato di shock, curate da Magen David Adom: il servizio nazionale di emergenza sanitaria, l’equivalente israeliano della Croce Rossa.

Il giorno seguente, l’aviazione di Israele ha rivendicato i primi raid aerei nel Sud del Libano, in risposta al lancio di razzi ieri verso Israele. Secondo quanto riferito dalla dichiarazione ufficiale dell’esercito, i principali bersagli degli aerei da caccia sono state le aree adibite al lancio di razzi e alcune infrastrutture terroristiche in Libano. Così, oltre a bombardare regolarmente le posizioni sospette di Hamas palestinesi nella Striscia di Gaza e nella vicina Siria, l’aviazione israeliana bombarda torna a prendere di mira la Repubblica Libanese. In risposta al fuoco, il gruppo Hezbollah ha affermato di aver lanciato dozzine di razzi contro i territori delle alture del Golan, un’area montuosa sotto il controllo di Israele dal 1967.

Presente in Libano a partire dal 1978, la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite (UNIFIL) monitora il confine israeliano dal 2006 con la supervisione dell’esercito libanese e assicura l’attuazione della risoluzione 1701 dell’11 agosto 2006 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite; adottata dopo la guerra tra Israele ed Hezbollah per monitorare la cessazione permanente delle ostilità. Questo venerdì, la forze militare di interposizione dell’ONU ha descritto l’escalation militare tra Israele e il movimento sciita filo-iraniano Hezbollah sul confine libanese-israeliano come “una situazione molto pericolosa“, chiedendo un cessate il fuoco “immediato“.

Non vogliamo che questa escalation scoppi in una vera guerra […] non permetteremo che questi atti terroristici continuino.“, ha detto ai giornalisti Amnon Shefler, portavoce dell’esercito israeliano. “Faremo ciò che è necessario.

Gaza bombardato grattacielo al-Jala
Gaza (Getty Images)

Il comandante della missione ONU, il generale Stefano Del Col, ha asserito ai media di essere a stretto contatto con entrambi i paesi.

Fonte Reuters

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