Fresco lo strappo con Mediaset, ma la chiarezza è alle basi: il perché del continuum “altrove” di Alessia Marcuzzi.
La voce di “Fainity Fair” è una delle prime a parlare, attraverso il pensiero di Alessia Marcuzzi, precisando le motivazioni che hanno spinto l’attrice e conduttrice romana ad intraprendere la scelta di allontanarsi quest’anno da Mediaset e rivolgere inaspettatamente, quanto non con pura e semplice leggerezza, il suo sguardo altrove.
Adesso, ad un mese di distanza dal compiuto excursus venticinquennale sul percorso che l’ha resa, dai primissimi anni novanta ad oggi, uno dei volti più amati della rete nonché della televisione italiana, si ritorna sul “grande bivio” ripercorrendo alcune delle sue precedenti tappe, da “Festivalbar” a “Mai Dire Gol“, e ancora “Le Iene“, o reality come “Il Grande Fratello“, quanto quelle auspicabili come future.
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Non vi è dubbio che Mediaset perda in tal modo una parte considerevole del suo contributo agli spettatori. Eppure la sua motivazione non appare poi così scontata. Con l’arrivederci di una delle protagoniste si preannuncia un duplice ed importante cambiamento. Alessia ha smesso di riconoscerti in quella tipologia di scenario giungendo perciò a perseguire la decisione di intervenire in maniera differente sul suo percorso di vita, e non soltanto professionale.
“Quando non ti riconosci più, non c’entra quello che fai e hai sempre fatto, ma c’entri tu“, ha sottolineato difatti la nata sotto il segno dello Scorpione in una delle sue più recenti interviste. “E’ obbligatorio chiedersi“, dunque, “che cosa vuoi diventare?“. E perciò “rispondersi“. Una saggia riflessione si dimostra quest’ultima. E che riassume sinteticamente, ma altrettanto funzionalmente la professionalità dimostrata dalla Marcuzzi in questi anni. Quanto, quella più inerente al “proprio io” e di darsi di conseguenza la possibilità di fermarsi quando necessario e poter dare la priorità a ciò che si sente realmente.
Sarebbe oltremodo scontato che i suoi telespettatori abbiano accusato questo colpo di scena, ma al di là di lasciare accesa la speranza di vederla attivamente in questo suo più consapevole e sereno “altrove”, anche quella di ritrovarla presto in qualche altro ancor vicino al suo pubblico, scenario lavorativo.
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