Scomparsi | Paola Casali, le indagini sul caso riaperte ad anni di distanza

Paola Casali è scomparsa da Licata (Agrigento) il 20 febbraio del 2011: una settimana fa riaperte le indagini riguardanti il suo caso.

Paola Casali
Paola Casali (screenshot Chi l’ha visto?)

Paola Casali era nata in Sicilia, a Licata (Agrigento) tuttavia da anni ormai viveva a Milano. Nel febbraio del 2001 decise di organizzare una breve vacanza nel suo Paese d’origine, alloggiando presso alcuni parenti. Comunicò alle sue figlie che il 20 di quel mese, per alcuni giorni sarebbe stata via. Non da sola, ma in compagnia di un suo amico divenuto praticamente il suo compagno.

Dopo una telefonata avvenuta proprio il 20 febbraio con sua figlia, la donna spense il cellullare e da quel momento di lei non si ebbero più notizie. Un giallo quello della scomparsa di Paola Casali tornato sotto i riflettori della cronaca la scorsa settimana quando è stata comunicata la riapertura delle indagini.

Paola Casali scomparsa da Licata (Agrigento) il 20 febbraio del 2011

Era il 20 febbraio del 2001 quando Paola Casali chiamò sua figlia la quale dopo quella breve comunicazione di lei non seppe più nulla. Ma facciamo un passo indietro.

Paola Casali
Paola Casali (screenshot Chi l’ha visto?)

Paola Casali era una madre amorevole che si dedicava con cura ai propri figli ed alla sua casa. Poco prima di svanire nel nulla, era tornata single. Il rapporto con il marito si era interrotto come anche la loro convivenza.

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La donna da anni aveva un amico a cui teneva molto ed all’esito della separazione decise che era giunto il momento di passare ad uno step successivo, riporta Fanpage. Eppure pare che quest’uomo, durante il corso di tutto il loro rapporto, si fosse fatto prestare del denaro da Paola la quale non aveva un lavoro ed inoltre soffriva di una dipendenza dal gioco del bingo. Neppure gli accorati appelli delle figlie riuscivano a farla smettere.

Ma torniamo al febbraio del 2001 quando il giorno 20, la donna decide di effettuare un viaggio a Licata (Agrigento) insieme al nuovo compagno. Poco meno di una settimana sarebbe dovuta durare la gita, ed i due sarebbero stati ospiti di alcuni parenti di lei.

Mentre Paola è fuori, la figlia si sarebbe recata nella sua abitazione di Milano effettuando – riporta Fanpage– una singolare scoperta. La giovane avrebbe ricevuto una lettera dall’istituto di credito dove aveva un conto cointestato con sua madre, scoprendo che con un inganno Paola le aveva fatto sottoscrivere la richiesta di un prestito da 5mila euro.

Chiamò subito la donna per rappresentarle la sua rabbia e delusione, soprattutto dopo aver capito che quei soldi servivano al nuovo compagno. Paola si difese dicendo che avrebbe dovuto farlo per forza. Dopo quella telefonata il suo telefono si spense per mai più riaccendersi. Un giallo nel giallo quello del prestito di cui non si comprendeva il potenziale impiego. Ma cosa successe alla 49enne? Le indagini vennero attivate, ma purtroppo l’ombra dell’archiviazione per allontanamento volontario era sempre dietro l’angolo, ed infatti fu proprio quello che accadde.

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Grazie all’intervento dell’Associazione Penelope, però, che si occupa di persone scomparse la scorsa settimana il caso è stato riaperto. La famiglia è stata sempre convinta che le fosse accaduto qualcosa di brutto.

La Procura di Agrigento avrebbe delegato le Forze dell’Ordine ad effettuare nuove indagini. Nello specifico la richiesta sarebbe quella di prestare attenzione ai tabulati telefonici.

Le figlie, riporta la redazione di Urban Post, sarebbero convinte che il giorno della scomparsa, la madre incontrò a Catania il suo nuovo compagno – residente in Toscana- a cui versò nel tempo ingenti somme di denaro. I due avevano appuntamento per San Valentino, ma per cause sconosciute dovettero rinviare.

L’uomo, però, all’esito della scomparsa negò tutto anche il fatto di aver conosciuto Paola. I tabulati però racconterebbero un’altra verità perché pare che lui fosse proprio a Licata quando la donna scomparve.

Le nuove indagini, quindi, si legherebbero proprio a tale tipo di accertamenti riporta Urban Post, che oggi di certo sarebbero più accurati di quelli di 10 anni fa grazie al progresso tecnologico.

Ad occuparsi del caso anche la redazione di “Chi l’ha visto?” a mezzo dei cui microfoni le figlie di Paola avrebbero più volte lanciato accorati appelli.

Smartphone
(Pexels – Pixabay)

Ad oggi quello di Paola Casali resta un caso irrisolto: numerosi i punti oscuri, molteplici le domande. Che fine ha fatto? È viva oppure no?. Le nuove indagini, si spera, potranno fare nuova chiarezza.

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