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Interviste

Massimo Germini si racconta a Yeslife: “Quando avvenne la svolta”

Intervista esclusiva a Massimo Germini, chitarrista storico di Roberto Vecchioni. Ecco cosa ha raccontato a Yeslife

Il chitarrista Massimo Germini (Ufficio stampa)

Roberto Vecchioni lo definisce il suo chitarrista storico, stiamo parlando di Massimo Germini, classe 1962. L’artista conosciuto in tutto il mondo ha avuto il piacere di collaborare con grandi colleghi come Grazia Di Michele o Alda Merini.

Abbiamo avuto l’occasione di fargli qualche domanda e Massimo con gentilezza e classe ha risposto a tutte le nostre curiosità, raccontandoci anche qualche aneddoto.

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(Ufficio stampa)

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Artista a 360 gradi, quando e come è nata la passione per la musica?

Fin da bambino… ricordo che, in occasione dell’annuale festa della parrocchia del mio quartiere, assistevo alle prove del gruppo musicale pensando: “un giorno anch’io salirò su un palco…”.

 E poi c’è sempre una svolta…

Nei primi anni novanta incontrai Lucio Fabbri in un locale e gli consegnai una cassetta (allora si usava così) con delle mie composizioni e da lì nacque un po’ tutto. Prima di allora suonavo già nei locali di Milano, proponendo un repertorio “coraggioso” a due chitarre, con quel Marino (Marino Vezzoli) a cui ho dedicato la terza traccia dell’album.

 Nel 2002 l’incontro con Roberto Vecchioni, un aneddoto?

Circa vent’anni fa Lucio Bardi mi indicò come suo sostituto perché dovette andare in tour con Francesco De Gregori. Da quasi subito si creò un rapporto personale che dura tuttora.

 Le vostre vite si sono separate per poi riavvicinarsi, come mai?

Ci furono scelte artistiche che non mi coinvolsero, il tour con Fariselli e Dalla Porta e l’album e relativo tour In cantus con l’orchestra… Dal 2010, prima della partecipazione a Sanremo, in poi non ci siamo più lasciati e abbiamo iniziato una collaborazione che non si esaurisce ai live, ma che si estende anche all’Università e a eventi culturali diversi.

 Il nuovo singolo appena uscito è Qualcosa di familiare, come nasce l’idea e perché questo titolo?

I testi delle sei canzoni di questo album sono di Michele Caccamo, bravissimo poeta e amico, Qualcosa di familiare ho ritenuto fosse la più “vecchioniana” e il Prof. mi ha fatto il regalo del featuring. Racconta una piccola, comune storia d’amore, schiacciata dall’indolenza e dalla mancanza della cura dell’altro.

Hai lavorato a fianco di Milva, Lucia Bosè, Giovanni Nuti. Cosa hanno rappresentato per te questi grandi artisti?

Tantissimo. Di Lucia Bosè ho un ricordo bellissimo a Madrid in occasione del suo ottantesimo compleanno. A cena ci trovammo seduti vicini e mi raccontò tantissimi aneddoti legati alla Milano del dopoguerra e ai suoi primi passi nel cinema, che conservo nel cuore. Milva fu affettuosissima quando la incontrai, mi cantò il mio “solo” di chitarra contenuto nel suo album per dimostrarmi quanto lo avesse apprezzato, mi commosse. Con Giovanni collaboro tuttora, lo stimo professionalmente e gli voglio anche molto bene.

 E invece Alda Merini?

Lei aveva una marcia in più, una luce particolare negli occhi. Qualsiasi cosa dicesse, di qualsiasi argomento parlasse, riusciva ad andare in profondità in maniera unica.

 Un augurio per questa ripartenza?

Mi auguro che le persone, private della possibilità di fruire la cultura dal vivo, in tutte le sue forme, per oltre un anno, possano ritrovarne le emozioni e riscoprire l’importanza di riservare un po’ di tempo a queste attività, di prendersi cura dell’anima.

Un augurio speciale va a tutti coloro che lavorano “dietro le quinte”, i più penalizzati dal lockdown, affinché possano lavorare con continuità e stabilità.

 Progetti futuri?

Quest’estate sarò in tour con Vecchioni e sto inoltre collaborando a una produzione teatrale di cui sono molto orgoglioso, uno spettacolo sull’accoglienza che contiene otto canzoni mie che canterò in scena, una bella sfida! Si intitola “Ogni luogo è un dove”, è scritto da Marco Aime e prodotto dal Teatro Pubblico Genovese e partirà sempre questa estate.

(Ufficio stampa)

Riprenderanno inoltre due progetti a cui tengo molto: quello di Syria su Gabriella Ferri e quello di Giovanni Nuti su Alda Merini, nel quale si tributerà anche Milva. Spero poi che ci saranno, in prospettiva, occasioni di confronto con il pubblico sul mio disco…

BEATRICE MANOCCHIO

 

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