Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi lunedì 23 agosto, ha comunicato i numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia tramite bollettino.
Pubblicato l’aggiornamento odierno sull’epidemia da coronavirus diffusasi in Italia. Stando al bollettino del Ministero della Salute, i casi di contagio sono saliti a 4.488.779 con un incremento rispetto a ieri di 4.168 unità. Salgono anche i soggetti attualmente positivi che risultano essere 135.555 (+617), così come i pazienti ricoverati in terapia intensiva: 485 in totale e 13 in più di ieri. I guariti dall’inizio dell’emergenza sono 4.224.429 con un incremento rispetto a ieri di 3.505 unità. Purtroppo si aggrava il bilancio delle vittime con 44 decessi registrati nelle ultime 24 ore che hanno portato il totale a 128.795.
La Regione Abruzzo, si legge nelle note, ha eliminato 2 casi dal totale dei positivi, in quanto già segnalati da altra regione e sono stati aggiunti 2 casi diagnosticati nei giorni scorsi e relativi a reinfezioni. Anche l’Emilia Romagna ha sottratto 2 casi, positivi a test antigenico ma non confermati da test molecolare. La Regione Lazio segnala che, a causa della sospensione dei sistemi informatici a seguito di un attacco hacker al CED regionale, vengono aggiornati solo i dati relativi ai nuovi positivi, ai decessi, alle guarigioni ed alle ospedalizzazioni.
La Provincia Autonoma di Bolzano specifica che 5 dei 10 nuovi positivi derivano da test antigenici successivamente confermati da test molecolare. La Sicilia comunica che alcuni decessi dichiarati oggi si riferiscono ai giorni precedenti. Infine, il Veneto segnala che i casi confermati da test antigenico successivamente confermati da test molecolare sono stati riclassificati tra quest’ultimi.
Stando ai dati della giornata di ieri, le persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza erano 4.484.613.
Saliva anche il numero dei soggetti attualmente positivi pari a 134.938, così come quello relativo ai pazienti ricoverati in terapia intensiva che ammontavano a 472. I guariti erano 4.220.924. Si aggravava il bilancio delle vittime che raggiungeva il totale di 128.751.
Nelle note la regione Friuli Venezia Giulia comunicava che il totale dei casi positivi era stato ridotto di 1 a seguito di un test antigenico non confermato dal successivo tampone molecolare. La Regione Lazio comunicava che, a causa della sospensione dei sistemi informatici a seguito di un attacco hacker al CED regionale, venivano aggiornati solo i dati relativi ai nuovi positivi, ai decessi alle guarigioni ed alle ospedalizzazioni.
Secondo i dati contenuti nel bollettino di sabato, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza erano saliti a 4.478.691. In crescita anche i soggetti attualmente positivi giunti a 133.421. Saliva il numero dei pazienti in terapia intensiva che erano in totale 466. Le persone guarite complessivamente erano 4.216.542. Il bilancio delle vittime saliva in Italia a 128.728.
Continuano a rimanere alti i numeri dei contagi da Covid-19 in Italia. Come anche le ospedalizzazioni che dopo mesi di drastica diminuzione sono tornati a salire. Eppure tra questi casi, la maggior parte riguarderebbe soggetti non vaccinati. Per tale ragione, immunizzare la popolazione sarebbe importante a tal punto che il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri avrebbe affermato che se il trend delle vaccinazioni dovesse rimanere basso si inizierà a valutare la strada dell’obbligatorietà. Non per tutti, ma solo per alcune fasce avrebbe affermato, stando a quanto riporta la redazione di Skytg24. Per Sileri l’obbligo potrebbe riguardare gli over 40 perché non si può continuare a creare pressione sugli ospedali che devono tornare a svolgere i propri lavori ordinari.
Il viceministro ha proseguito – riporta Sky– affermando che “questa è l’ultima chiamata alle vaccinazioni. Se dopo il 15 settembre non si sarà superata la soglia dell’80% si valuterà l’ipotesi dell’obbligatorietà”
Da settimana ormai la Sicilia è in testa per numero di contagi. Circa un quarto dei casi giornalieri proviene dall’Isola ed i dati riguardanti le ospedalizzazioni sono sconcertanti. Eppure, nonostante ciò, all’esito dell’ultimo monitoraggio dell’Iss la zona gialla è stata scongiurata anche per questa settimana.
Una circostanza che, però, non ha di certo fatto cullare l’amministrazione regionale che anzi ha deciso di prendere drastici provvedimenti. L’assessore della Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza ha affermato – riporta l’Ansa– che il vero punto focale non sarebbe una zona gialla ma un “rallentamento dell’epidemia” laddove il virus sta colpendo con maggior veemenza e dove i casi crescono in maniera esponenziale.
Razza ha proseguito affermando che il peggio dovrebbe ancora venire perché nei prossimi giorni si avranno i riscontri di quello che è stato il ferragosto. Tuttavia, ha chiosato, non si può pensare di mettere a repentaglio le attività economiche e soprattutto le persone. Bisognerà agire in quei centri con un basso tasso di vaccinazione.
Stando a quanto riporta l’Ansa, la Sicilia sarebbe pronta a varare un’ordinanza con cui a stabilire i colori dei comuni non saranno soltanto i casi di contagio ma anche il numero dei soggetti vaccinati.
Stando alle rilevazioni di uno studio inglese il Covid starebbe divenendo endemico. Ad affermarlo il professor Giorgio Palù, vertice dell’Aifa nonché membro del Cts, il quale ha spiegato cosa significa tale circostanza.
Ai microfoni de Il Messaggero ha detto: “Il virus cerca di rimanere all’interno della popolazione facendola divenire il suo ospite naturale. Ciò significa che diventa più contagioso al merso scopo di sopravvivere, per potersi trasmettere. Ma allo stesso tempo sarebbe meno letale e quindi diventare come un’influenza”.
Affinchè il virus diventi endemico, ha chiosato Palù, è necessario procedere con le vaccinazioni. Sarebbe questa l’unica arma per sconfiggere il Covid.
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