Marina Arduini è scomparsa da Frosinone il 19 febbraio del 2007: il suo è un giallo irrisolto ed il caso è stato archiviato.
Marina Arduina era una donna dedita al lavoro. Una commercialista di 39 anni legata molto alla sua famiglia. Il 19 febbraio del 2007 di lei si perse ogni traccia. Sparì da Frosinone e sin da subito le persone a lei vicine pensarono potesse esserle accaduto qualcosa di tragico.
Il giorno della scomparsa l’ultima ad avere un contatto con lei fu la segretaria dello studio presso cui lavorava. “Ritarderò di mezz’ora”, invece da quel momento di lei non si seppe più nulla. Le indagini sulla sua scomparsa vennero più volte chiuse e poi riaperte. La Procura avanzò anche delle accuse – poi decadute- nei confronti di un uomo per omicidio e occultamento di cadavere.
Un mistero rimasto irrisolto quello di Marina Arduini, la quale la sera prima della sua sparizione cenò assieme ai suoi genitori e come era solita fare aiutò il nipotino piccolo con i compiti.
Il 19 febbraio intorno alle 9 inviò un messaggio alla segretaria dello studio presso cui lavorava dicendo che avrebbe tardato di mezz’ora. In realtà, però, nessuno poteva immaginare che da quel momento in poi di lei si sarebbe persa ogni traccia. Se non fosse che in fase di indagine, gli inquirenti constatarono che il suo cellulare intorno alle 17 agganciò una cella telefonica di Salerno.
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Il caso di Marina Arduini assume contorni molto oscuri, quando si iniziò a scavare sulla sua vita privata e professionale. Il 14 febbraio, giorno di San Valentino, alcune persone si erano introdotte di nascosto nell’ufficio presso cui la 39enne lavorava mettendo tutto in disordine. Qualche giorno dopo, Marina si vide addebitare sul conto la rata di un finanziamento acceso per l’acquisto di materiale edile di cui lei non era a conoscenza per una ditta di proprietà dell’amico del suo presunto compagno.
Non solo, pare che pochi giorni dopo la scomparsa qualcuno si recò a casa dei genitori per sapere se Marina aveva portato fuori dallo studio alcuni documenti. Le stranezze, però, non finirono qui. Insieme alla donna scomparvero anche il suo pc ed un hard disk esterno.
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Ma facciamo un passo indietro, chi era quest’uomo con cui Marina pare avesse una relazione? Stando a quanto riporta la redazione di Fanpage, si chiamava Angelo ed i due si erano conosciuti anni prima. La loro storia nacque da un “pretesto” lavorativo. Lei commercialista, lui titolare di alcune posizioni che richiedevano la gestione da parte di un professionista.
Ed è così che le loro storie si intrecciarono anche se Angelo era un uomo sposato con figli. Per anni pare che Marina sopportò con non poca tristezza d’animo il fatto che la persona di cui si era innamorata non aveva intenzione di creare con lei un rapporto stabile. Fino a quando, poco prima della sua scomparsa e dopo aver appreso di quel finanziamento, non perse le staffe. La sorella di Marina, riporta Fanpage, sentì la donna inveire contro l’amante. Parole dure e dichiarazioni forti, come quelle di voler uscire da un giro torbido. Marina si occupava di numerose posizioni aperte da Angelo, società, prestiti, fallimenti e quant’altro. La situazione, forse, non le andava più bene.
La mattina del 19 febbraio la 39enne dopo aver comunicato il ritardo, si scoprì poi, aveva intenzione di recarsi in Questura per sporgere una denuncia. Cosa anche questa che non avvenne mai. Da quel momento il buio.
Le indagini, sin da subito, presero la piega dell’allontanamento volontario tanto da arrivare all’archiviazione. Fino a quando, nel 2011, una telefonata ai carabinieri rivelò che la macchina di Marina si trovava sulla Tuscolana. Pare che l’auto fosse lì dal giorno della scomparsa. La famiglia a quel punto decise di rivolgere numerosi appelli, fino a giungere a “Chi l’ha visto?” che si occupò del caso. Un intervento che smosse le acque, in maniera anche altamente inquietante. Qualcuno, infatti, si introdusse nella casa dei genitori esponendo delle foto della donna. Il giorno seguente, poi, una telefonata agghiacciante, riporta Fanpage. “Vi ammazziamo tutti”, questo quanto sarebbe stato detto da chi era dall’altro capo della cornetta.
Il caso di Marina, però, tornò nell’ombra almeno fino al 2017 quando la Procura decise di aprire un fascicolo per omicidio e occultamento di cadavere. Nel registro degli indagati Angelo, l’uomo di cui si era infatuata la 39enne. Questo perché, riporta Fanpage, in alcune intercettazioni l’amico coinvolto in quel famoso finanziamento-truffa (morto nel 2016) avrebbe detto: “Tranquilla, fino a quando non la trovano non possono aprire un processo”. Quel “tranquilla” trascinò nelle maglie della giustizia la donna a cui erano rivolte tali parole: la sua segretaria.
Nel 2018, però, l’inchiesta per omicidio e occultamento di cadavere nei confronti di tutti decadde con conseguente archiviazione.
Quello di Marina Arduini resta un giallo irrisolto. Della donna da quel 19 febbraio del 2007 non si ebbe più alcuna notizia.
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