All’esito del G7 è emerso che gli Usa non prolungheranno la loro permanenza in Afghanistan: la posizione degli altri Paesi.
Nessuna marcia indietro. Entro il 31 agosto gli Usa lasceranno l’Afghanistan. Lo ha ribadito ieri, all’esito del G7, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il quale ha sottolineato come ogni giorno di permanenza in più mette a rischio gli uomini del proprio esercito.
Concordi gli altri vertici, tra cui il Premier Mario Draghi che ha voluto ribadire, però, la necessità di continuare a mantenere dei contatti con il Paese anche dopo la cosiddetta deadline.
Afghanistan, le decisioni dei vari Paesi all’esito del G7: Usa ritirerà le truppe
Joe Biden ritirerà le sue truppe entro il 31 agosto. Una data quasi perentoria che la Casa Bianca, se possibile, vorrebbe rispettare.
Questo quanto emerso all’esito del G7 che ha visto d’accordo tutti i vertici. La deadline resta fissata, con le truppe britanniche che dovrebbero completare le loro operazioni ancor prima e che secondo fonti interne, riporta Adnkronos, utilizzeranno fino all’ultimo istante per trarre in salvo persone vulnerabili.
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Al termine del summit gli esponenti di tutti i Paesi partecipanti in una nota congiunta hanno lanciato un appello di cooperazione a quelle Nazioni confinanti con l’Afghanistan affinché concedano un sostegno ai rifugiati. L’appello è quello che non si ricada negli errori del passato e che non si consenta nuovamente al terrorismo di affondare le proprie radici.
Per i vertici del G7 i governi afghani che si succederanno dovranno rispettare i proprio impegni contro il terrorismo e salvaguardare i diritti umani di tutti i cittadini, specialmente di donne, bambini e minoranze. Dovranno contrastare i traffici illeciti e comportarsi secondo rettitudine. Così si è conclusa la nota del summit stando a quanto riferito da Adnkronos.
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Il Presidente del Consiglio Mario Draghi si è unito al pensiero americano. Le truppe dovranno lasciare il Paese. Eppure ha tenuto a precisare come comunque l’Afghanistan dovrà garantire i transiti in sicurezza e l’accesso al paese.
Anche l’Inghilterra sta procedendo con l’evacuazione dei propri cittadini da Kabul. Ad oggi sarebbero circa 9mila le persone rimpatriate. Boris Jhonson ha fatto sapere che le operazioni proseguiranno fino all’ultimo istante disponibile.
La Germania si è detta disponibile a cooperare con paesi confinanti all’Afghanistan per concedere aiuto ai rifugiati. Ma come altri vertici, anche la Merkel non ha parlato di posticipare la dead line. La Francia, invece, sarebbe in grado di chiudere le proprie operazioni già domani, riporta Adnkronos.
A rimanere l’Onu che da anni ormai lotta e sostiene il popolo afghano. Non lascerà il Paese e continuerà ad offrire il proprio aiuto. Questo quanto affermato dal segretario generale Antonio Guterres.
Dal canto loro i talebani hanno voluto sottolineare come buoni siano i loro rapporti con Cina, Russia e Paesi limitrofi.