Giuseppe Conte ha scagliato un dardo avvelenato contro Matteo Salvini, mettendo in discussione il suo operato quando era Ministro dell’Interno.
Mezzogiorno di fuoco tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte. Un botta e risposta a distanza il loro, iniziato dopo alcune dichiarazioni del leader della Lega su una possibile eliminazione del reddito di Cittadinanza. Dal canto suo Conte ha rassicurato come la misura non sarà abolita. Nel corso di un’intervista a Il Corriere della Sera ha poi lanciato la stoccata contro l’ex Ministro dell’Interno, criticando il suo operato proprio quando ricopriva quel ruolo.
Conte, “Salvini da Ministro dell’Interno ha fallito”: le parole dell’ex Premier
È scontro a viso aperto tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte. La querelle iniziata sul reddito di Cittadinanza ora muove i suoi passi su altri terreni.
Il presidente del Movimento 5 Stelle, in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, ha espresso il proprio personale parere sul Matteo Salvini Ministro dell’Interno nel corso della sua prima legislatura.
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Ad accendere il dibattito i continui attacchi del leader della Lega alla Ministra Lamorgese sulla questione migranti. Conte ha affermato: “Da ministro dell’Interno sui rimpatri e sull’immigrazione (Salvini ndr) ha fallito. È un dato di fatto”. Parole al vetriolo cui, quasi certamente arriverà una replica.
L’ex Premier ha proseguito affermando che Salvini in quel frangente avrebbe dovuto collaborare con l’Europa, ma purtroppo in quel quadro non sarebbe mai stato troppo presente. Per non parlare, ha proseguito Conte, dei suoi decreti sicurezza che hanno avuto quale unico risvolto quello di mettere in strada “decine di migliaia” di migranti. Non solo, l’assenza di una protezione umanitaria avrebbe altresì impedito a molti di loro di poter essere accolti ed altri, invece, sarebbero stati fatti uscire dal sistema perché privi di titolo.
Conte, ha riferito a Il Corriere, che in quel frangente cercò di spiegare a Salvini come la demagogia in quei casi è inutile e superflua. Ma non ebbe riscontri in tal senso, neanche su una possibile revisione dei sistemi di rimpatrio. Il leader pentastellato ha invece espresso massima stima ed ammirazione per la Ministra Lamorgese da lui ritenuta competente e preparata. A tal proposito ha citato un accordo che riuscì a sottoscrivere a Malta per la gestione dei flussi migratori. Poi sarebbero sopraggiunte la pandemia e le tensioni nel Mediterraneo che ne hanno reso difficile l’attuazione. Ma queste, ha precisato Conte sono circostanze che “Salvini non ha dovuto fronteggiare”.
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Nel corso della sua intervista non sono mancate nuove rassicurazioni sul reddito di cittadinanza, soprattutto in ordine alla tanto paventata ipotesi di un referendum per abolirlo sostenuto dalle forze di opposizione e dal partito di Italia Viva. Per Conte, si legge su Il Corriere della Sera, questa strategia non avrà successo perché la misura oltre ad essere necessaria è simbolo di civiltà. Non ha sottaciuto, tuttavia, come il sussidio abbia bisogno di essere affinato per evitare abusi e soprattutto per far in modo di agevolare le imprese nelle assunzioni.
Altro punto caldo è stato di certo il tema alleanze. M5s e Pd insieme? Alla domanda Conte ha risposto come non creda che un tale tipo di intesa possa risultare utile. L’unica cosa che importa è lavorare insieme.