Paolo Andrea Cofferati è scomparso da Valmadrera (Lecco) il 10 novembre del 2013: del ragazzo di 33 anni non si ebbe più alcuna notizia.
Era il 10 novembre del 2013 quando di Paolo Andrea Cofferati si perse ogni traccia. Il ragazzo di 33 anni, nel pomeriggio si trovava a Valmadrera (Lecco) insieme al fratello ed al padre all’interno di un condominio. I tre si erano recati presso lo stabile per la consegna di un lavoro.
Pare che Paolo, accampando una scusa, avrebbe fatto allontanare i parenti e da quel momento di lui non si ebbe più alcuna notizia. Portò con sé tutti i suoi effetti personali. La famiglia lanciò numerosi appello, ma ogni loro preghiera rimase inascoltata.
Non era un momento facile quello che stava passando Paolo Andrea Cofferati. Da poco separatosi con la moglie, il 33enne era caduto in una sorta di depressione.
Il ragazzo sparì nel nulla dopo essersi recato su un cantiere insieme al padre ed al fratello. Ad occuparsi del caso anche la redazione di “Chi l’ha visto?” la quale riferisce che, dal punto in cui si trovava Paolo, non vi erano molte strade che avrebbe potuto imboccare per scomparire: o la stazione dei treni, o quella dei bus oppure il lago di Como. Eppure di lui nessuna traccia.
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I familiari di Paolo lanciarono numerosi appelli, ma lui non diede di sé mai più alcuna notizia. Vero, il periodo che stava attraversando non era dei migliore. Eppure, per i suoi cari, la sua scomparsa è stato un evento del tutto inaspettato.
Nessun avvistamento, nessuna segnalazione. Almeno fino a quando, riporta “Chi l’ha visto?”, una famiglia dopo aver visto la trasmissione e la foto del 33enne decise di contattare la redazione perché, con ogni probabilità, aveva incontrato proprio Paolo. Queste persone dichiararono di aver dato un passaggio a due autostoppisti all’altezza di Riomaggiore (La Spezia). La coppia – un uomo ed una donna- mostrò loro una mappa del percorso che avrebbero voluto fare per raggiungere il Portogallo, spiegando che spesso si muovevano a piedi.
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Il ragazzo riferì di non avere più contatti con la famiglia e che la relazione con la sua compagna – dalla cadenza francese– era iniziata un anno prima. Il viaggio insieme proseguì sino al casello autostradale di Carodano, dove i ragazzi proseguirono per la loro strada.
Un barlume di speranza, dunque, che, purtroppo, si spense non essendo riuscita la famiglia Cofferati ad avere un riscontro.
Dopo dieci anni, come legge vuole in questi casi, è stata dichiarata la morte presunta. Eppure i suoi cari, compreso lo zio divenuto presidente della divisione lombarda di Penelope, non hanno mai smesso di sperare che un giorno possa tornare a casa.
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