Doppia minaccia dal Cremlino: nel mirino Apple e Google, colpevoli di aver promosso l’applicazione creata dai sostenitori di Alexei Navalny.
Continua la lotta tra Google e Yandex, i rispettivi motori di ricerca dell’Occidente e della Russia. Nel mirino questa volta anche il colosso delle società tecnologiche multinazionali Apple. Difatti, entrambe le società sono state recentemente minacciate di multa dalla Federazione Russa per aver consentito la creazione, e in seguito promosso in rete, l’applicazione pro-Navalny sviluppata dalla squadra del leader dell’opposizione, attualmente detenuto in carcere.
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La notizia trova conferma nelle ultime dichiarazioni del Roskomnadzor, regolatore statale delle comunicazioni della Russia. Nello specifico, l’alto funzionario ha ribadito il provvedimento della Federazione in caso di rifiuto di Google e Apple. La mancata rimozione dallo store dell’applicazione del critico del Cremlino prima delle elezioni sarà considerata da Mosca al pari di un’interferenza elettorale; un’ingerenza negli affari interni del Paese. La multa iniziale, secondo le stime dell’agenzia di stampa Interfax, si aggira intorno ai quattro milioni di rubli.
L’app, scaricabile su dispositivi iOS e Android, è stata progettata dai sostenitori del dissidente politico per supportare l’opposizione di Edinaja Rossija (Единая Россия, in italiano Russia Unita), il partito di maggioranza con leader il presidente Vladimir Putin e il vicepresidente del Consiglio di sicurezza Dmitrij Medvedev. Le prossime elezioni parlamentari sono previste per il 19 settembre. L’obiettivo principale dell’applicazione è aggiornare l’utenza sulla strategia Smart Voting.
Ancora divieto di partecipazione alle elezioni per tutti i candidati membri della Fondazione Anticorruzione di Navalny, bollati dal Cremlino come frange estremiste sulla linea delle organizzazioni di Al-Qaeda e dei talebani agli occhi del governo russo.
Lo scorso giovedì la polizia nella città meridionale di Rostov-sul-Don ha arrestato un’attivista, accusato di aver pubblicato su Instagram il simbolo dello Smart Voting. L’imputato è stato condannato a 5 giorni di detenzione per diffusione di simboli “estremisti“.
Fonte Cbs News, Interfax
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