Pensavate di sapere tutto su Blanco? Vi sbagliavate. Il folle ed inguaribile bohémien dei nostri giorni è pronto a stupire ancora con il suo “Blu Celeste”.
A sole quarantotto ore dal debutto sulle scene musicali del suo primo album ufficiale di “Blu Celeste“, previsto per il 10 settembre in CD, digitale e Vinile, dopo aver scalato le classifiche dell’estate 2021 ed aver senza dubbio conquistato gli ascoltatori con i suoi spassionati assoli nella quattro volte platino de “La Canzone Nostra” al fianco di Salmo, la giovanissima star, classe 2003, del cantautorato e rap italiano, Riccardo Fabbriconi, meglio conosciuto sotto il nome d’arte di Blanco, è pronto a farsi conoscere ancor più affondo dal vasto pubblico della penisola.
“Mi piace buttare fuori le emozioni“, e si vede. E’ questo l’urlo d’esordio che ha scosso sin dal suo primo accompagnamento, nel giugno del 2020 in piena pandemia, alle note di “Belladonna (adieu)“, brano che trae il suo titolo dalla velenosa pianta ma dal profumo irresistibile, strettamente legata alla mitologia greca, quanto per la sua ispirazione ad uno dei fascinosi capolavori d’animazione contemporanei a stampa giapponese di “Belladonna of Sadness” realizzato nel 1973 dal regista Eiichi Yamamoto.
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A seguire una travolgente doppietta a suon di disco di Platino per il secondo singolo dell’artista, “Notti in Bianco“. L’oro poi brillerà, oltre che nel suo iconico impermeabile, con “Ladro di Fiori”, la stretta di mano con Madame segnerà un ulteriore giovamento per la sua carriera, nella vibrante presa di coscienza in “Tutti Muoiono“, conducendo alla strada del suo più recente “Mi Fai Impazzire“, dove tale l’epos estivo con Sfera Ebbasta vedrà il bronzo quadruplicarsi in tempi record.
I dati biografici raccontano i dettagli sul benvenuto del mondo il 24 marzo di diciotto anni fa sotto il segno dell’Ariete a Blanco. In quel di Calvagese della Riviera, piccolo centro della Lombardia, in provincia di Brescia e a pochi passi da quelle che sono le bellezza naturali dove ha percorso gli anni della sua fanciullezza, e che potrebbero dunque aver aspirato la sua irrompente emotività strettamente legata, dati i suoi molteplici riferimenti nelle sue creazioni, alla fluidità e libertà tipica dell’acqua, proprio nei pressi del Lago di Garda.
Un interesse, e soprattutto una passione, quella per la musica che Blanco ha ammesso di aver coltivato attraverso l’ascolto dei più grandi cantautori sin dalla sua tenera età. Una vita che scorreva tranquilla, e la noia, che come nei tempi antichi, data dalle abitudini condivise nel ristretto borgo, lo avrebbe spronato divenendo la più grande spinta per potersi esprimere a pieno.
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