Il ritorno del campione, Schumacher arriva su Netflix con un “ritratto intimo” che già fa discutere il web.
Un ritorno sicuramente sperato e tanto desiderato quello di Michael Schumacher, l’ex pilota di Formula Uno infatti approda su Netflix con un docufilm che fa discutere. Già da tempo vi era nell’aria questa collaborazione della famiglia del campione indiscusso con la produzione di questo che sarà un vero e proprio tributo al grande Michael.
Un documentario la cui data del debutto sulla piattaforma streaming – prevista per oggi, 15 settembre 2021 – non è per nulla scontata: corrisponde infatti a 30 anni dal suo primo Gran Prix in Belgio. La famiglia ci tiene particolarmente a questo progetto, ecco perché.
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Schumacher, il docufilm voluto dalla famiglia: il motivo
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Netflix nel descrivere l’omaggio all’ex pilota ha usato una didascalia molto ad effetto: “Un ritratto intimo del sette volte campione di Formula 1 Michael Schumacher”. Il docufilm comprende tantissimo materiale, anche inedito che racconterà perfettamente Michael non solo come campione ma anche nella vita privata, ecco perché non mancheranno i contributi della famiglia – moglie e figli – e degli amici di una vita che lo conoscono al di fuori dei successi sportivi, primo fra tutti Jean Todt.
“Penso che sia semplicemente molto forte mentalmente, estremamente forte, e ancora oggi ogni giorno mi mostra la sua forza. Stiamo insieme. Viviamo insieme. Facciamo terapia, tutto il possibile affinché Michael migliori e si senta a suo agio. Cerchiamo di portare avanti una famiglia come piaceva a Michael” le dichiarazioni piene di amore e speranza di Corinna, sua moglie dal 1995.
Insomma, un ritratto intimo in quanto è la prima produzione a cui la famiglia prende parte attivamente e riconosce pertanto come tale con altresì nuovi spunti offerti dal nucleo familiare, elementi tenuti prima celati ma che solo adesso hanno ritenuto il progetto valido per divulgarli con quel pubblico che ha sempre seguito il campione. Elementi anche sul tragico incidente avvenuto in Francia, era il 23 dicembre 2013…una data che non è stata mai dimenticata.
Sabine Kehm, la storica portavoce pronuncia delle parole di stima per lo stesso: “ammirato in tutto il mondo, per le sue qualità di leader. Per preservare la sua sfera privata ha sempre separato costantemente e rigorosamente la sua vita familiare da quella pubblica”.