Da oggi fino al 31 dicembre si potrà assistere a “PINO DANIELE ALIVE”, la mostra dedicata al grande “Mascalzone latino” al Complesso di Santa Caterina a Formiello a Napoli
Napule è mille culure, Napule è mille paure, Napule è a voce de’ criature che saglie chianu chianu e tu sai ca’ non si sulo… Ma Napoli è anche Pino Daniele. Non si può infatti separare l’uomo in blues dalla città all’ombra del Vesuvio, unico connubio, due elementi dello stesso mare in simbiosi tra loro.
Ed è per questo che Parthenope ricorda ancora una volta da quel maledetto 4 gennaio 2015 in cui scomparve il Nero a metà la sua opera artistica. Questa volta lo fa con una mostra intitolata “PINO DANIELE ALIVE” che è visionabile da oggi 18 settembre fino al 31 dicembre 2021.
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La mostra nasce dall’idea di Alessandro Daniele, figlio di Pino, e del fotografo Guido Harari. L’esposizione nella Fondazione Made in Cloister al Complesso di Santa Caterina a Formiello a Piazza Enrico De Nicola a Napoli propone foto delle copertine degli album storici di Daniele, che sono state digitalizzate per l’occasione e altre immagini scattate da fotografi collaboratori dell’artista partenopeo.
Quest’ultimi sono Lino Vairetti della band Osanna, Mimmo Jodice, Cesare Monti, Guido Harari, Luciano Viti, Giovanni Canitano, Adolfo Franzò, Roberto Panucci, Letizia Pepori.
In mostra anche i fogli scritti a mano dal Mascalzone latino delle scalette dei suoi concerti, le chitarre rese celebri dalle copertine dei suoi dischi e il mandolino usato per le musiche del celebre brano “Napul’è“, inno d’amore per la città del sole.
Una colonna sonora composta da solo voce o solo chitarra e inframezzata dai respiri di Pinuccio accompagnerà i visitatori durante il percorso nella mostra.
Inoltre la Pino Daniele TrustOnlus curerà anche delle attività culturali che si svolgeranno all’interno dell’esposizione con incontri con licei musicali, istituzioni e corsi accreditati dal MIUR AFAM. Il nome del progetto è preso in prestito dall’istallazione museale permanente “PINO DANIELE ALIVE” dedicata dal Museo Della Pace di Napoli all’artista.
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