La Cina ha condotto uno studio rivoluzionario che propone di rendere coltivabili i deserti, bloccando il fenomeno della desertificazione.
Uno studio ripreso dalle tutte le riviste del Pianeta quello condotto dall’Università Chongqing Jiaotong e coordinato dal Prof. Zhijian Yi relativo alla desertificazione ed alla coltivabilità dei deserti.
La Cina, tramite i propri scienziati, potrebbe aver fornito la soluzione ad un processo che sembrava inarrestabile dato l’avanzare del cambiamento climatico.
Combattere la desertificazione è divenuto uno degli obbiettivi primari dell’Onu che ha adottato anni addietro una convenzione purtroppo, però, infruttuosa.
Per cercare di contenere il fenomeno sono state, infatti, adottate delle strategie purtroppo rivelatesi fallimentari. Stando a quanto riporta Il Corriere della Sera, nel tempo si è proceduto con delle soluzioni standard. Interventi di carattere ingegneristico (costruzione di barriere artificiali che arginassero la sabbia), chimico (versamenti di oli o comunque sostanze che solidificassero la superficie) e ortoculturicoli (piantando arbusti). Nulla di tutto questo, però, ha avuto un riscontro positivo.
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Oggi, sul punto interviene la Cina che, con un suo recente studio, non soltanto potrebbe aver trovato il modo di ridurre la desertificazione ma anche di rendere i deserti zone dedite alla coltura. Il metodo di Pechino vedrebbe un preliminare studio della conformazione di sabbia e suolo rilevando le sue caratteristiche. Dopo ben 10 anni di analisi, riporta Il Corriere, i ricercatori avrebbero scoperto che amalgamando la sabbia con un tipo di cellulosa vegetale si produrrebbe una sorta di impasto ad alta viscosità che mescolato con il terreno darebbe lo stesso risultato di quelli messi a coltura.
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A riprova, un esperimento condotto 5 anni fa nel deserto di Ulan Buh dove per ben due volte le semine sarebbero andate a raccolto. Non solo, la sabbia una volta trattata con quella sostanza non sarebbe tornata al suo stato originale.
Stando ai risultati ottenuti dallo studio, se si applicasse tale metodo ad ampie zone potrebbe ricrearsi un vero e proprio ecosistema desertico divenendo il business del futuro.
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