Una scelta offensiva quella di Jo Squillo durante l’ultima puntata del Grande Fratello: indossare in niqab in tv non può essere considerato attivismo.
È finita di nuovo al centro delle polemiche del web Jo Squillo, questa volta per un motivo ben più serio del gossip quotidiano. Per chi se lo fosse perso ricordiamo che durante la puntata del Grande Fratello andata in onda ieri sera la cantante si è presentata di fronte ad Alfonso Signorini, e di fronte a tutti i telespettatori, indossando un niqab nero. Il niqab è un capo d’abbigliamento simile al burqa, con cui lei stessa si è confusa, ma che lascia scoperti gli occhi. A detta della donna la scelta di indossare il niqab all’interno della Casa del Grande Fratello avrebbe dovuto essere un atto di protesta e di solidarietà verso le donne afghane, ma così non è stato. Capiamo perché.
Jo Squillo al Grande Fratello con il niqab, la comunità islamica spiega perché questo non è vero attivismo
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“In un momento di gioia e di leggerezza è chiaro che noi donne, e anche gli uomini, non possiamo dimenticare e dobbiamo creare atti di solidarietà per le sorelle di Kabul”, ha detto Jo Squillo presentandosi davanti a tutto il pubblico del Grande Fratello indossando un niqab. Alfonso Signorini, se inizialmente ha dimostrato di approvare la scelta della donna, l’ha poi invitata a cambiarsi e rivestirsi con abiti occidentali in fretta e furia. “Mica posso vederti tutta la puntata così, mi fai impressione“, ha esordito il presentatore. Il niqab, però, non è un costume di carnevale. L’abito ha un forte significato religioso, e il fatto che Jo Squillo si sia sentita autorizzata ad indossarlo completamente fuori contesto ha offeso parte della comunità islamica, che se ne é lamentata sul web.
“La concorrente del GF […] si è dimenticata che il niqab che stava indossando è un capo molto diffuso in alcuni paesi a prevalenza islamica, e che spesso le donne lo indossano per propria scelta e non per imposizione” ha scritto il collettivo @art3collective.it su Instagram. “Un’azione fondata su presupposti e nozioni errate, seguita dal riconoscimento e dal coro di applausi è davvero attivismo? […] Il gesto ha avuto l’effetto di portare l’attenzione sull’attivista, molto più di quanto non abbia davvero sensibilizzato sulla questione afghana”.
Nonostante sia stata probabilmente mossa da buone intenzioni, Jo Squillo avrebbe dovuto riflettere di più sul significato e l’uso del niqab. “Coprirsi è sbagliato quando è imposto, e non a prescindere” hanno concluso le ragazze di Art3collective.