Quale sarà il futuro di Mario Draghi nel 2023? Tra le fila del Partito Democratico c’è già chi parla di un Governo Bis, ma Enrico Letta ci va cauto.
Troppo presto iniziare a parlare del futuro di Mario Draghi al termine di questa legislatura, ossia il 2023. Ma la pensano tutti così? Non proprio. All’interno del Partito Democratico c’è già chi inizia a “fantasticare”, parlando di un Draghi bis e chi addirittura si spinge a proporre la candidatura del Premier nelle fila Dem.
Argomenti che l’ala più seguace al Segretario Letta tende a glissare, anzi a scoraggiare. Con le imminenti amministrative e tutto il lavoro che attende l’Italia, non avrebbe senso in questo momento parlare di tale argomento.
Mario Draghi, il futuro che il Partito Democratico vorrebbe per il Premier: tra progetti e realismo
Enrico Morando, esponente Pd e viceministro dell’economia e delle finanze nei governi Renzi e Gentiloni, rientra nel novero di chi è già proiettato nel 2023.
Stando a quanto riporta la redazione di Repubblica, il Dem – in apertura di una convention– avrebbe toccato il punto caldo “futuro Draghi”. Non ha, infatti, mancato di sottolineare come le agende del Premier e quelle del suo partito coincidano. Per non parlare dell’indice di gradimento riscosso dal Presidente del Consiglio, una circostanza che dovrebbe condurre ad un sostegno per un Governo bis.
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Addirittura c’è chi come la professoressa Claudia Mancina – storica appartenente della sinistra- avanza l’ipotesi di proporre al Pd la candidatura di Draghi nel partito, riporta Repubblica.
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Posizioni queste, però, mal tollerate dai fedelissimi del Segretario Enrico Letta che dal quartier generale del Pd sottolineano come sia prematuro, anzi “surreale”, occuparsi di temi di tal genere a poco più di una settimana dalle amministrative. Il sostegno dei Dem a Draghi è fuori discussione, ma dal Nazareno il messaggio è chiaro: al momento, queste ipotesi così aleatore che guardano al 2023, quando il Paese nei prossimi mesi dovrà attraversare un periodo di importanti scelte, è inutile per tutti.
Sul punto ha tuonato il Senatore Luigi Zanda: “L’Italia si sta distinguendo nel mondo soprattutto per il lavoro di due grandi personalità: Mattarella e Draghi. Non è nell’interesse del Paese – riporta Repubblica– tirarli per la giacchetta, anche perché entrambi non lo permetterebbero“.
Un argomento, quello del futuro di Mario Draghi che aveva già infiammato la polemica settimane addietro. La Lega aveva, infatti, tacciato i Dem di star ordendo un piano ben preciso: “inchiodare” il Premier ad un secondo mandato, così da mandare al Quirinale – nel 2023 scadrà il mandato di Mattarella– uno dei loro.