Crisi sottomarini, gli ultimi aggiornamenti: i punti chiavi della telefonata di mercoledì tra il presidente francese e il leader democratico.
Finalmente giunti a una soluzione? Così sembrerebbe, stando agli ultimi aggiornamenti sull’accesa questione della crisi dei sottomarini. Sin dalla sua formalizzazione ufficiale, il patto Aukus – siglato Canberra, Londra e Washington – ha aperto e progressivamente esteso un solco profondo tra Parigi e i nuovi alleati. La firma dell’alleanza anti-Cina è stata difatti considerata dagli alti funzionari francesi come un duro “colpo alle spalle” per l’Esagono.
Escludendo in toto il capo di Stato Emmanuel Macron, la Francia, e di conseguenza anche l’Europa, fuori dai giochi nella regione Indo-Pacifica, il “triplo schiaffo” diplomatico ha incrinato in maniera significativa i rapporti tra i paesi coinvolti. A seguire i punti chiave della telefonata di mercoledì 22 settembre tra il presidente francese e il leader democratico.
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La fine improvvisa del “contratto del secolo” di 56 miliardi di euro, terminato con la firma di Canberra al patto Aukus, ha colto di sorpresa Parigi, abbandonando di fatto la nazione francese allo smarrimento e alla confusione. La barriera che separa la Francia da Gran Bretagna, Stati Uniti e Australia è sempre più alta e tra le spie più evidenti dell’inasprimento dei rapporti vi è il l’immediato ritiro dell’ambasciatore francese negli Stati Uniti e in Australia e la susseguente abolizione dell’incontro tra la ministra delle forze armate francese, Florence Parly, e il ministro della Difesa britannico Ben Wallace.
Vivamente voluta da Joe Biden, desideroso di intraprendere una nuova collaborazione “a stretto contatto con la Francia nella zona indo-pacifica e sulla scena internazionale.”, la telefonata di mercoledì 22 settembre, ha consentito ai due presidenti di mettere in chiaro alcuni punti irrisolti. “Vogliamo spiegazioni“ – precisa il comunicato di martedì (21 settembre) del portavoce del governo Gabriel Attal – “[…] e invitiamo gli Stati Uniti a dare delucidazioni su quella che sembra essere una grave violazione della fiducia [francese].“
La discussione di ieri sembra confermare l’intento del leader democratico: Francia e Stati Uniti si impegneranno quanto prima a ripristinare la fiducia. Stando a quanto riporta la fonte ufficiale, i due capi di Stato si incontreranno vis à vis “in Europa a fine ottobre” per “creare le condizioni favorevoli al ripristino della fiducia, proponendo misure concrete per raggiungere obiettivi comuni.” In questo contesto di riappacificazione tra i due Stati, l’ambasciatore francese negli Stati Uniti, Philippe Etienne, farà ritorno a Washington “la prossima settimana“, ha riferito Emmanuel Macron.
Joe Biden ha inoltre affermato che è “necessario che la difesa europea sia più forte ed efficiente” per contribuire alla sicurezza transatlantica e completare “il ruolo della NATO.”, così riporta il comunicato diffuso sei giorni dopo lo scoppio della più grave crisi diplomatica tra Stati Uniti e Francia dal “no” francese alla guerra in Iraq nel 2003.
Gli Stati Uniti credono nell’importanza strategica della Francia e dell’Unione Europea nella regione dell’Indo-Pacifico.
Fonte CNN
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