Giovedì 23 settembre, l’ex poliziotto accusato dell’omicidio di George Floyd ha contestato la condotta del processo avviato quest’anno.
Tutto tranne che una sorpresa. Questo mercoledì 22 settembre, l’ex poliziotto Derek Chauvin intende fare appello alla sua condanna a 22 anni e 6 mesi di carcere per l’omicidio di George Floyd. Secondo quanto riferito dall’Associated Press, l’ex poliziotto non ha accolto la sentenza del processo e ha intenzione di criticarne la condotta presso un tribunale distrettuale del Minnesota, Stati Uniti. Stando alle ultime informazioni riportate dalla nota agenzia di stampa americana, le sue contestazioni si concentrerebbero su 14 punti relativi al suo processo, avviato all’inizio di quest’anno.
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Condannato lo scorso aprile, Derek Chauvin aveva dimostrato già in precedenza vivo disappunto nei confronti non solo della sentenza, ma persino dell’organizzazione stessa del processo. Tra le principali argomentazioni a sostegno del ricorso in appello, l’ex agente di polizia avanza l’accusa di cattiva condotta giudiziaria da parte dello Stato, puntando il dito contro lo stesso tribunale, colpevole agli occhi dell’imputato di non aver consentito alla difesa di Derek Chavin di presentare tutte le prove necessarie sull’uso legale della forza.
La notizia trova conferma nelle informazioni riportate dall’Associated Press, la cui fonte cita le dichiarazioni di giovedì 23 settembre: Derek Chavin intende ricorrere in appello perché sostiene che il giudice Peter Cahill abbia abusato della sua discrezione, sbagliando diversi punti chiave del caso. La sentenza di Chavin prevede una condanna pari a oltre 22 anni di carcere per essersi inginocchiato sul collo di Floyd per più di nove minuti, provocandone la morte. Pronunciata lo scorso giugno, l’esito del processo dell’ex poliziotto aveva innescato grandi manifestazioni di gioia e sollievo negli Stati Uniti; mentre dalla morte dell’afroamericano restano vive le proteste di massa contro il razzismo e le brutalità perpetrate della polizia.
Derek Chauvin è stato accusato di omicidio non intenzionale di secondo grado, omicidio di terzo grado e omicidio colposo di secondo grado nella morte di Floyd, avvenuta il 25 maggio 2020.
Fonte Associated Press
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