Continua a calare l’indice di popolarità del Presidente Usa Joe Biden: dopo la questione Afghanistan, ora quella riguardante i migranti di Haiti.
Scende drasticamente l’indice di gradimento nei confronti del Presidente Usa, Joe Biden. Dopo il ritiro delle truppe dall’Afghanistan, il successore di Donald Trump, pare abbia creato malcontento anche in merito alla gestione della crisi umanitaria che si sta registrando in Messico. In particolare, ad ingenerare tensioni la presenza di numerosi profughi provenienti da Haiti ed il trattamento loro riservato.
Usa, pioggia di critiche per Joe Biden: si apre la questione Haiti
Cercherebbero di entrare negli Usa passando per il Texas i migranti provenienti da Haiti, per sottrarsi alla fame ed alla povertà.
Tuttavia, una volta giunti sul confine americano – considerata la nuova politica di Biden- verrebbero respinti e rimpatriati. Una strategia non condivisa ed anzi denunciata da un uomo che lo stesso presidente aveva nominato inviato speciale ad Haiti, dopo l’omicidio del presidente Jovenel Moise.
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Si tratta di Daniel Foote, il quale attraverso una lettera ha espresso il suo disappunto presentando le proprie dimissioni. Ad avviso del diplomatico, riportano i media locali ed Il Messaggero, la politica posta in essere, si avvale di “comportamenti disumani”. Una politica alla quale lui non vuole essere in alcun modo associato. Il trattamento riservato ai migranti haitiani, ha proseguito Foote, sta causando danni catastrofici.
L’inviato Usa ha denunciato più volte il quadro critico che si stava delineando, eppure pare che nessuno gli abbia mai dato conto, venendo totalmente ignorato.
Il dipartimento di Stato, non ha però incassato in silenzio, anzi. La replica è stata caratterizzata da toni duri e perentori. “Invece di partecipare a trovare soluzioni, l’inviato ad Haiti – riporta Il Messaggero- ha scelto di dimettersi e di rappresentare in modo fuorviante i motivi delle sue dimissioni” questo il messaggio del Dipartimento.
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In un primo momento Biden aveva esteso lo status di protezione ad oltre 150mila haitiani, salvo poi fare un passo indietro la scorsa settimana disponendo il rimpatrio per oltre 300 di loro e preventivandolo per circa altri 14mila nel corso del mese di ottobre.
Washington entra, quindi, nel mirino dei suoi detrattori che ora tacciano la Casa Bianca di razzismo, e ciò soprattutto all’esito di alcune immagini di agenti della polizia ripresi a frustare i migranti che cercavano di attraversare il Rio Grande.