Gli Usa hanno richiamato a raccolta Australia, Giappone ed India per gestire il nuovo asse dell’Indo-Pacifico: il Quad stizzisce la Cina.
Una nuova intesa per presidiare la zona dell’Indo–Pacifico quella siglata da Usa, Australia, Giappone e India. Il “Quad”, così ribattezzato perché appunto ha chiamato a raccolta quattro potenze, è stato un incontro durante il quale i leader hanno discusso non soltanto di strategie militare, ma di un ambito di cooperazione atto a limitare la forza della Cina. L’asse ha suscitato, pertanto, la stizza di Pechino spintasi a pronosticare un sicuro fallimento.
Usa chiamano a raccolta il Quad: la rabbia della Cina
Molto simile ad Aukus, il Quad ha avuto quale obbiettivo quello di stabilire strategie condivise per presidiare l’area dell’Indo-Pacifico.
Usa, Australia, Giappone e India nel corso del vertice tenutosi a Washington avrebbero, infatti, discusso delle possibili strategie da porre in essere per limitare il potere di Pechino. L’incontro sarebbe coinciso con un momento storico per il Dragone di rilevante portata: il ritorno in patria di Lady Huawei, detenuta in Canada.
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All’esito del Quad, riporta La Repubblica, le quattro potenze avrebbero redatto una nota congiunta, a mezzo della quale hanno spiegato l’obbiettivo di questa nuova coalizione. Promuovere nell’Indo-Pacifico ideali di libertà e democrazia ove non viga coercizione.
Ovviamente il documento non fa il benché minimo riferimento alla Cina, ma la sottende. Nel report, infatti, si allude a tutte quelle manifestazioni di sopruso operate dal Dragone nei confronti di quelle Isole o spazi contesi a confine con Giappone, Vietnam ed India, per poi passare alla calda questione Taiwan.
Il messaggio, seppur velato è quindi chiaro. I quattro leader hanno affermato: “Difenderemo Stato di diritto – riporta La Repubblica citando il comunicato– libertà di navigazione e di sorvolo, soluzione pacifica delle dispute, valori democratici, integrità territoriale“.
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Ad un’intesa dal punto di vista militare, il Quad ha visto anche aperture su altri fronti. L’India, ad esempio, si riaprirà all’esportazione dei vaccini che verso la fine di ottobre vedrà la fornitura di quasi 8 milioni di dosi supportata economicamente dagli altri partner. L’industria farmaceutica indiana è, infatti, molto attiva tanto che prima della nuova ondata del virus, si stimava da parte sua la produzione di un miliardo di dosi. Purtroppo, l’incremento dei contagi avrebbe rallentato la macchina.
Il Quad ha voluto dimostrare, quindi, come il suo intento non si confini alla strategia militare, ma ad una cooperazione in grado di insidiare la Cina.